Alaeddin Boroujerdi, nella sua veste di Presidente della Commissione Esteri del Parlamento Iraniano (Majlis), é arrivato a Beirut in visita ufficiale, sicuramente per rassicurare gli alleati libanesi della vicinanza della Repubblica Islamica al Paese dei Cedri in questo delicatissimo momento, durante il quale, come si é visto molto di recente, forze alleate con Israele e col settarismo wahabita cercano in ogni modo di destabilizzarlo per il loro tornaconto.
Nelle settimane scorse ben due sanguinosi attentati esplosivi hanno sconvolto prima il quartiere sciita di Beirut Sud, poi la metropoli settentrionale di Tripoli Siriaca, causando dozzine di morti e svariate centinaia di feriti, quindi sparatorie settarie hanno riattizzato l'ostilità tra il quartiere filo-wahabita di Tripoli e quello popolato dagli Alawiti fedeli ad Assad, come se non bastasse militanti takfiri libanesi hanno lanciato razzi contro la Palestina occupata dando al regime ebraico la 'scusa' per cercare di colpire dal cielo le strutture del PFLP-GC.
Dopo avere discusso privatamente con il Presidente del Parlamento Nabih Berri (leader della formazione politica sciita Amal) e con il Premier designato Salam, che deve succedere all'uscente Najib Mikati, Bouroujerdi accompagnato dal suo seguito e dall'ambasciatore iraniano in Libano Ghazanfar Roknabadi si é intrattenuto a lungo a parlare col Segretario Generale di Hezbollah Hassan Nasrallah.
Non abbiamo dubbi che l'incremento dell'assistenza politico/diplomatico/militare alla vicina Repubblica Araba di Siria in questo momento cruciale della sua lotta contro l'insorgenza terrorista mercenaria abbia costituito uno dei punti centrali del loro confronto.
martedì 3 settembre 2013
Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah discute a lungo della situazione siriana con Boroujerdi e Roknabadi!
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Il Giudice Sakr Sakr svela i responsabili dell'attacco aereo sionista contro Naameh: "Erano provocatori wahabiti!"
Nuova importante prova del fatto che i militanti dell'estremismo sunnita finanziato dall'Arabia Saudita agiscono, in tutto il Medio Oriente, come Quinta Colonna sionista portando avanti gli interessi di Tel Aviv come gli stolti burattini che sono; il Procuratore Militare libanese Giudice Sakr Sakr, già più volte al centro della lotta del Paese dei Cedri contro questi rozzi e superficiali estremisti che vorrebbero far precipitare il paese nel caos di una nuova guerra civile ha condannato Youssef Fleiti e Mohammed al-Atrash per aver lanciato razzi artigianali contro la Palestina Occupata, dando quindi al regime ebraico la 'scusa' per condurre il suo piratesco bombardamento aereo contro il Quartier Generale del PFLP-GC a Naameh.
I due terroristi wahabiti sono stati catturati dalla Surete di Beirut nella scorsa giornata di sabato e, una volta interrogati, sono stati processati per direttissima, un loro terzo complice, attualmente latitante, é stato giudicato e condannato in absentia grazie alle ammissioni dei due arrestati. I razzi usati dal trio sarebbero stati assemblati in un laboratorio in una zona a maggioranza sunnita e quindi trasportati fino a sud di Tiro, dove sono stati lanciati contro la Palestina.
I colpevoli dell'atto sarebbero parte di una organizzazione takfira chiamata 'Brigata Abdullah Azzam'. Notare come, una volta raggiunta dai tre razzi (che non hanno colpito alcunché e danneggiato nulla) l'entità sionista illegale si sia scatenata contro un'organizzazione palestinese nota per il suo sostegno al legittimo governo siriano, anziché contro i veri responsabili dell'attentato.
I due terroristi wahabiti sono stati catturati dalla Surete di Beirut nella scorsa giornata di sabato e, una volta interrogati, sono stati processati per direttissima, un loro terzo complice, attualmente latitante, é stato giudicato e condannato in absentia grazie alle ammissioni dei due arrestati. I razzi usati dal trio sarebbero stati assemblati in un laboratorio in una zona a maggioranza sunnita e quindi trasportati fino a sud di Tiro, dove sono stati lanciati contro la Palestina.
I colpevoli dell'atto sarebbero parte di una organizzazione takfira chiamata 'Brigata Abdullah Azzam'. Notare come, una volta raggiunta dai tre razzi (che non hanno colpito alcunché e danneggiato nulla) l'entità sionista illegale si sia scatenata contro un'organizzazione palestinese nota per il suo sostegno al legittimo governo siriano, anziché contro i veri responsabili dell'attentato.
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Nuove vittorie dell'Esercito siriano alla periferia di Ghouta e nella zona di Qalamoun! Ucciso il capo della "Falange Al-Zubair"!
Le forze armate nazionali siriane hanno accerchiato e distrutto un gruppo di terroristi di circa quaranta membri che cercava di penetrare nel quartiere di Ghouta, nel Governatorato di Damasco; la battaglia, che si é concentrata attorno a un posto di blocco nella zona di Rahibeh ha visto l'intervento dell'aviazione e si é conclusa con la completa distruzione dei mercenari i cui ranghi includevano quasi esclusivamente cittadini stranieri.
In un altro scontro a fuoco, questa volta nella regione di Qalamoun, il capo terrorista della 'Falange Al-Zubair bin Awam', tale Qasim Halabouni, é rimasto ucciso dalle truppe governative. La notizia, riportata dall'agenzia Sana é stata anche confermata dal network terrorista che ha ricevuto un gravissimo colpo con questa perdita.
Nonostante le minacce americane di bombardamento le truppe di Damasco non hanno per nulla rallentato il ritmo delle loro operazioni contro i terroristi wahabiti sponsorizzati da Arabia Saudita, Turchia e Israele consapevoli che, quanto più riescono a respingere e a distruggere le cellule takfire presenti nel paese tanto più inutile e velleitario sarebbe un intervento armato statunitense visto che non vi sarebbe più un'opposizione armata da favorire sul terreno.
In un altro scontro a fuoco, questa volta nella regione di Qalamoun, il capo terrorista della 'Falange Al-Zubair bin Awam', tale Qasim Halabouni, é rimasto ucciso dalle truppe governative. La notizia, riportata dall'agenzia Sana é stata anche confermata dal network terrorista che ha ricevuto un gravissimo colpo con questa perdita.
Nonostante le minacce americane di bombardamento le truppe di Damasco non hanno per nulla rallentato il ritmo delle loro operazioni contro i terroristi wahabiti sponsorizzati da Arabia Saudita, Turchia e Israele consapevoli che, quanto più riescono a respingere e a distruggere le cellule takfire presenti nel paese tanto più inutile e velleitario sarebbe un intervento armato statunitense visto che non vi sarebbe più un'opposizione armata da favorire sul terreno.
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lunedì 2 settembre 2013
Voci incontrollate parlano di un "Raptor" e quattro missili cruise abbattuti dalla difesa aerea siriana!
Leggiamo su due siti minori di news dal Mondo Arabo che, immediatamente prima del farfugliante e indeciso discorso del Presidente Usa Barack Obama col quale si é risolutamente programmato di posporre a data da destinarsi ogni ventilata azione militare contro la Siria le forze armate statunitensi avrebbero condotto un 'mini-test' alla reattività del sistema difensivo di Damasco penetrandone lo spazio aereo con un F-22 'Raptor' e quattro missili 'Cruise' (non é chiaro se questi dovessero centrare bersagli in territorio siriano oppure solo sorvolarlo per poi cadere in Giordania o Arabia Saudita).
Risultato: tutti gli incursori sarebbero stati intercettati e abbattuti dalle forze di Assad: il 'Raptor' (uno di cinque recentemente spostati in Giordania) si sarebbe schiantato poco oltre il confine tra la Repubblica Araba Siriana e il Regno Ascemita. Non sarebbe chiara la sorte del pilota.
Per abbattere i missili da crociera sono sufficienti gli Shilka e i Pantsir notoriamente in possesso alle forze armate siriane, ma per centrare un bersaglio come l'F-22, specialmente se incrociava a quota medio-alta, deve essere stato necessario impiegare gli S-300, confermando, in tal caso, che come asserito da Assad, questi letali sistemi antiaerei siano già stati consegnati a Damasco e siano pienamente operativi (si sa che gli operatori antiaerei siriani si sono già addestrati in Russia a maneggiare il delicato e sofisticato complesso).
Si badi bene, Palaestina Felix riporta questa 'voce' (il nostro spirito professionale non ci permette di considerarla una vera 'notizia') per PURO DOVERE DI CRONACA, non ritenendo di poter pienamente prestare fede alle fonti della stessa. E' certo che se quanto riportato da esse corrispondesse a verità la situazione per la Siria sarebbe infinitamente più rosea di quanto non potessimo sospettare in precedenza, visto che nemmeno il tanto vantato F-22 sarebbe riuscito a sfuggire alle maglie della sua rete antiaerea.
Risultato: tutti gli incursori sarebbero stati intercettati e abbattuti dalle forze di Assad: il 'Raptor' (uno di cinque recentemente spostati in Giordania) si sarebbe schiantato poco oltre il confine tra la Repubblica Araba Siriana e il Regno Ascemita. Non sarebbe chiara la sorte del pilota.
Per abbattere i missili da crociera sono sufficienti gli Shilka e i Pantsir notoriamente in possesso alle forze armate siriane, ma per centrare un bersaglio come l'F-22, specialmente se incrociava a quota medio-alta, deve essere stato necessario impiegare gli S-300, confermando, in tal caso, che come asserito da Assad, questi letali sistemi antiaerei siano già stati consegnati a Damasco e siano pienamente operativi (si sa che gli operatori antiaerei siriani si sono già addestrati in Russia a maneggiare il delicato e sofisticato complesso).
Si badi bene, Palaestina Felix riporta questa 'voce' (il nostro spirito professionale non ci permette di considerarla una vera 'notizia') per PURO DOVERE DI CRONACA, non ritenendo di poter pienamente prestare fede alle fonti della stessa. E' certo che se quanto riportato da esse corrispondesse a verità la situazione per la Siria sarebbe infinitamente più rosea di quanto non potessimo sospettare in precedenza, visto che nemmeno il tanto vantato F-22 sarebbe riuscito a sfuggire alle maglie della sua rete antiaerea.
La Repubblica Islamica Iraniana tiene a battesimo un nuovo canale televisivo satellitare: "Al-Ahwaz"!
Si chiama "Al-Ahwaz TV" la nuova piattaforma di broadcasting satellitare inaugurata questo week end dal rappresentante della Guida Suprema Ayatollah Ali Jazayeri in una cerimonia di fronte a molti membri del Parlamento, chierici di alto rango e delegati culturali.
Il canale televisivo é mirato alla diffusione di corretti principi di consapevolezza religiosa e, come descritto dal suo nome, ha una dimensione regionale e provinciale incentrata sulla zona del Khuzestan (di cui Ahwaz, appunto, é capoluogo).
Il rappresentante di Ahwaz al Parlamento, Nasser Sudane, si é detto certo che la piattaforma televisiva si dimostrerà un potente mezzo di diffusione dei corretti principi dell'Islam radicati nello studio e nell'interpretazione giuresprudenziale delle sue Fonti Primarie.
Il rappresentante di Ahwaz al Parlamento, Nasser Sudane, si é detto certo che la piattaforma televisiva si dimostrerà un potente mezzo di diffusione dei corretti principi dell'Islam radicati nello studio e nell'interpretazione giuresprudenziale delle sue Fonti Primarie.
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Attaccata una portacontainer nel Canale di Suez! I Fratelli Musulmani cercano di bloccare il traffico marittimo?
Il Canale di Suez é per l'Egitto un'importantissima fonte di valuta pregiata, tanto più fondamentale in queste settimane durante le quali migliaia di turisti stranieri hanno cancellato le loro prenotazioni intimoriti dall'atmosfera di instabilità seguita alla rimozione dal potere dell'Ikhwan e dei suoi rappresentanti.
Nella giornata di ieri una portacontainer battente bandiera panamense sarebbe stata soggetta al lancio di alcune granate mentre traversava il collegamento tra il Mar Rosso e il Mediterraneo ma, secondo quanto riportato dall'Ammiraglio Mamish, capo dell'Autorità del Canale, il pronto intervento delle forze di sicurezza ha permesso al natante di proseguire senza danni di sorta a sé o al carico.
Il tentativo ha tutto l'aspetto di una estensione della campagna di terrore dell'Ikhwan che, verificando la diminuita capacità di mobilitare le masse in seguito all'ondata di arresti tra i suoi dirigenti, potrebbe cercare altri modi di creare problemi al Governo patrocinato dalla giunta militare di Al-Sisi.
Nella giornata di ieri una portacontainer battente bandiera panamense sarebbe stata soggetta al lancio di alcune granate mentre traversava il collegamento tra il Mar Rosso e il Mediterraneo ma, secondo quanto riportato dall'Ammiraglio Mamish, capo dell'Autorità del Canale, il pronto intervento delle forze di sicurezza ha permesso al natante di proseguire senza danni di sorta a sé o al carico.
Il tentativo ha tutto l'aspetto di una estensione della campagna di terrore dell'Ikhwan che, verificando la diminuita capacità di mobilitare le masse in seguito all'ondata di arresti tra i suoi dirigenti, potrebbe cercare altri modi di creare problemi al Governo patrocinato dalla giunta militare di Al-Sisi.
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domenica 1 settembre 2013
La Repubblica Islamica dell'Iran pronta a varare un nuovo cacciatorpediniere rimodernato!
Un nuovo cacciatorpediniere ammodernato dopo il 'Jamaran' e la sua unità gemella (schierata però nel Mar Caspio) é pronto a unirsi alle altre unità dell'IRIN per continuare a dimostrare come Teheran, già acquirente di tecnologie militari straniere quando era asservita a un regime-fantoccio degli USA, sia ormai maturata in una piena potenza navale capace non solo di assicurarsi da sé ma anche di riammodernare e prolungare la vita operativa delle unità di superficie necessarie a dominare il Golfo Persico e anche a proiettarsi nelle acque dell'Oceano Indiano, del Mar Rosso e, come di recente, persino nel Mediterraneo e ultimamente anche nel Pacifico.
Il 'Lavan' si unisce allo 'Shajeed Bayandor' e alle altre navi dell'IRIN nel quadro della dottrina della Jihad di Autosufficienza Militare che ha contraddistinto la politica di procurement e ricerca della Repubblica Islamica fin dal 1989 quando, provata da otto anni di lotta mortale contro l'Irak del servitore di Washington Saddam Hussein essa si é dovuta rivolgere in primo luogo alle sue capacità autonome per aggiornare, rinnovare e potenziare il proprio apparato di difesa militare.
Il 'Lavan' si unisce allo 'Shajeed Bayandor' e alle altre navi dell'IRIN nel quadro della dottrina della Jihad di Autosufficienza Militare che ha contraddistinto la politica di procurement e ricerca della Repubblica Islamica fin dal 1989 quando, provata da otto anni di lotta mortale contro l'Irak del servitore di Washington Saddam Hussein essa si é dovuta rivolgere in primo luogo alle sue capacità autonome per aggiornare, rinnovare e potenziare il proprio apparato di difesa militare.
Mentre Obama farfuglia e tentenna l'Esercito di Assad continua a colpire a fondo i terroristi wahabiti!
Senza minimamente preoccuparsi dei segnali indecisi e contraddittori che arrivano dallo schieramento imperialista le forze armate nazionali siriane pressano serratamente i mercenari takfiri presenti nel paese non permettendo loro di beneficiare della 'calma' che Obama sperava di concedere loro minacciando Damasco e causando un temporaneo arresto delle operazioni; non solo ma, sentendo la propria patria in pericolo la popolazione civile siriana si stringe sempre più compatta attorno al suo Presidente e al Governo legittimo e le caserme si riempiono di volontari ansiosi di arruolarsi nelle truppe regolari o nelle milizie di difesa nazionale.
Proprio le milizie popolari che difendono Ras al-Ein, nel Governatorato di Damasco, hanno respinto un contingente di estremisti wahabiti che cercava di marciare sull'abitato, infliggendogli gravissime perdite e forzandolo ad abbandonare quasi tutte le armi e gli equipaggiamenti pesanti per potersi mettere in salvo con la fuga.
Operazioni antiterrorismo dell'Esercito hanno avuto luogo anche in altre zone del Governatorato portando all'eliminazione dei mercenari Ali al-Habbal, Tamim al-Iraki, Fidaa Daher, Saleh al-Mijbil, Hussam Matar, Abdul Razzaq Shelkani (capo degli Ahrar Jableh), Badeh Jahjah (capo degli Ahrar Binnesh), Ahmad al-Hafidi, Abu al-Ghaith e Abu al-Hajjaj.
Proprio le milizie popolari che difendono Ras al-Ein, nel Governatorato di Damasco, hanno respinto un contingente di estremisti wahabiti che cercava di marciare sull'abitato, infliggendogli gravissime perdite e forzandolo ad abbandonare quasi tutte le armi e gli equipaggiamenti pesanti per potersi mettere in salvo con la fuga.
Operazioni antiterrorismo dell'Esercito hanno avuto luogo anche in altre zone del Governatorato portando all'eliminazione dei mercenari Ali al-Habbal, Tamim al-Iraki, Fidaa Daher, Saleh al-Mijbil, Hussam Matar, Abdul Razzaq Shelkani (capo degli Ahrar Jableh), Badeh Jahjah (capo degli Ahrar Binnesh), Ahmad al-Hafidi, Abu al-Ghaith e Abu al-Hajjaj.
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