Karti ha affermato che l'imprenditore ucciso si chiamava Nasser Awad Ahmed Saed e lavorava nell'import-export nell'importante centro portuale del Mar Rosso. L'attentato dimostra quanto profondamente l'entità sionista cerchi di infiltrare i propri tentacoli nel continente africano, dove é attivamente impegnata a sostenere alcuni stati-fantoccio e ad aggredirne altri che invece si oppongono ai suoi avidi disegni imperialisti mirati a controllare le ricche risorse idriche, energetiche e minerarie del Continente Nero. Solo nel mese scorso il Sudan aveva inflitto una dura sconfitta al pupazzo sionista Salva Kiir, dittatore di Juba, che aveva cercato, col suo esercito e le sue milizie terroriste, di sottrarre a Khartoum il controllo di una importante provincia petrolifera ad Heglig, nel Sud Kordofan.
Il Ministro Karti ha dichiarato che il regime ebraico é uso prendere di mira strutture e cittadini sudanesi (nel silenzio complice e ipocrita della comunità internazionale, pronta però a prendere per buone le campagne di diffamazione anti-sudanesi 'ragliate' da qualche ignorante star holliwoodiana) a causa del sostegno fornito da Khartoum alla Resistenza anti-imperialista e anti-sionista. Tuttavia l'uomo assassinato non faceva parte di alcun gruppo politico o militare ed era unicamente proprietario di alcuni hotel e palazzi nella zona litoranea.
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