Il Generale Mohammad Marzieh, Procuratore Generale di Zahedan h dichiarato che fra gli ultimi arrestati vi sarebbero anche gli autori materiali dell'omicidio, massimi beneficiari della somma di mezzo milione di dollari Usa stanziata dai wahabiti per l'assassinio. Jangi Zehi, pur essendo un predicatore sunnita, non provava alcuna simpatia o solidarietà con i corrotti monarchi del petrolio delle dinastie del Qatar, del Barhein o dell'Arabia Saudita e dichiarava pubblicamente ai suoi fedeli che denunciare i loro crimini era preciso dovere di ogni musulmano, a prescindere dalla sua setta di appartenenza.
Inoltre, pare che attraverso il suo omicidio i wahabiti volessero dissuadere la minoranza sunnita iraniana dal prendere parte alle elezioni parlamentari recentemente tenutesi nella Repubblica Islamica. I primi 15 sospettati sono stati arrestati quasi tre mesi dopo l'assassinio avvenuto il 20 gennaio 2012; adesso quasi l'intera struttura del complotto omicida é venuta a galla e sarà possibile processare e condannare tutti i partecipanti a seconda del ruolo svolto in esso.
Nonostante tutto Molavi Jangi Zehi lascia un grande esempio di ecumenismo e rigore morale che saprà ispirare tutti i musulmani sunniti onesti e pii.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!
Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.
Auguro agli arrestati tutto il bene possibile salvo un molesto prurito al collo.
RispondiElimina