Le autorità libanesi hanno comunicato il ritrovamento, da parte di una pattuglia dell'Esercito, di un apparato di spionaggio riconducibile al regime sionista nei pressi del confine tra Paese dei Cedri e Palestina occupata, nella regione di Marjayoun.
L'apparecchiatura, mimetizzata, si trovava vicino alla cittadina di Tulin.
Pochi giorni fa (28 aprile) una donna libanese di nome Nohad Dali é stata rapita da militari sionisti che avevano sconfinato nei pressi delle Fattorie di Shebaa (territorio libanese illegalmente occupato dal regime di Tel Aviv).
Fortunatamente la donna è stata rilasciata dopo poche ore tornando alla ua casa; nel frattempo le autorità libanesi avevano contattato le autorità ONU tramite i loro osservatori nella zona, sollecitandone la liberazione.
Il sapone era e rimane la via più logica .
RispondiEliminaMagari il sapone no, ma se arriva il giorno in cui un dio qualsiasi gli fa rimangiare tutta la merda che hanno buttato in giro (come io mi auguro), quello stato nazista scompare dalla terra.
EliminaOrmai i sionisti sono da ascrivere a criminali comuni ...
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