Il Ministero dell'Energia del regime di Riyadh, attraverso il suo titolare Khalid al-Falih ha dichiarato all'alba di oggi che "sospenderà indefinitamente" tutte le spedizioni di greggio attraverso le bocche di Bab el-Mandeb (vitale 'punto di strozzatura' della marina mercantile mondiale, imboccatura meridionale del Mar Rosso).
Si può solo ipotizzare che effetto avrà questa drastica decisione su un'economia profondamente disastrata e completamente dipendente dall'esportazione petrolifera come quella saudita.
Ovviamente la motivazione é da ricercarsi nel successo degli arditi attacchi missilistici dei coraggiosi combattenti yemeniti, delle forze armate regolari e dei Comitati Popolari di Ansarullah.
La notizia ha colpito i mercati come una bomba, mandandoli immediatamente in convulsione.
Certamente una buona notizia per i combattenti del luogo. Temo però diventi un pretesto per un aumento dei prezzi dei prodotti finiti ( benzine e gas) che porteranno il costo alla pompa a prezzi mai visti prima nel giro di poche settimane...
RispondiEliminaRicordando sempre che i veri "padroni" del petrolio non sono i governi fantoccio ma le multinazionali , dato che la divisione dei profitti è 93% compagnie petrolifere / 7% paese arabo "ospitante" (che poi, se non vuole "ospitare"_ viene invaso x portarvi la democrazia)
Eliminaanonimo 9.04,
Eliminala divisione 93/7 è dei RICAVI, non dei profitti... occhio alle parole, cambia totalmente la prospettiva.
per me i prezzi possono anche salire alle stelle vorrà dire che la gente benpensante politicamente corretta invece che comprarsi SUV da 150cv e oltre usaranno mezzi pubblici
RispondiEliminaGuardate in che razza di bordello si sono cacciati... Che il celo li stra fulmini ... Comunque attenzione, a noi che il prezzo aumenti non importa un gran che, poiché tra accise e balzelli è già sparato al massimo. Un altra cosa da notare è che stavano già perdendo denaro, poiché Trump gli ha obbligati a produrre la quantità di petrolio iraniana (per l'embargo fallito) ma la domanda sul mercato non è arrivata, quindi vendevano in perdita. Il motivo delle mancate vendite è che la Cina (ha potere d'acquisto essendo il più grosso consumatore /gli USA non lo sono più da un decennio) non smetterà di comprare gas iraniano, anzi aumenterà la quota, stessa solfa per Turchia, India, Pakistan e si aspettano conferme da Corea del sud, Giappone. Sicuramente le navi si fermano per i missili, ma hanno altre strade da percorrere. Forse vogliono aumentare il prezzo per far fronte a costi maggiori della guerra o abbattere quelli della produzione (visto che gli houthi la bombardano) . La domanda è quanto ancora continueranno questo gioco alla guerra senza futuro, la risposta sappiamo che sta sui nervi, gli houthi loro malgrado non hanno nulla da fare se non tagliarsi le unghie e difendersi, per i Saud non conviene proprio passare i prossimi decenni a giocare agli americanstronzi.
RispondiEliminaSe il prezzo della liberazione dello Yemen sarà la benzina a 2 euro sarò strafelice di andare a piedi.
RispondiEliminaIronicamente dico che il prezzo della benzina ha poca importanza per me, perchè metto sempre e solo 20 euro ;-)
RispondiEliminasu Twitter si parla anche di una petroliera saudita colpita, ma nessuna conferma
RispondiEliminaDa Suez riescono a passare le petroliere ? Se così, per l'europa del sud si aprirebbe una stagione di petrolio saudita a prezzo di saldo :)
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