lunedì 18 marzo 2013

Varata la nuova fregata iraniana, mentre la 24esima flottiglia ha 'incontro ravvicinato' con aereo australiano!

Come avevamo annunciato nei giorni scorsi si é tenuta con successo la cerimonia di inaugurazione della nuova fregata di classe "Moudge", secondo esemplare della linea dopo la "Jamaran", già da molti mesi attiva in missioni di pattugliamento ed esercitazione. A quello che si é rivelato un vero e proprio galà dell'industria nautica e della difesa della Repubblica Islamica hanno partecipato il Presidente Ahmadinejad, il Ministro della Difesa Generale Vahidi, il Capo di SM congiunto Generale Firoozabadi e il Comandante della Marina Contrammiraglio Habibollah Sayyari. Nel frattempo riceviamo dalle acque circostanti l'isola di Ceylon la notizia che la 24esima flottiglia della Marina Iraniana abbia avuto un incontro con un aereo da ricognizione australiano che, prima di cambiare rotta e tornare alla sua base ha lasciato cadere nelle acque dell'Oceano Indiano diverse boe-sonda per la rilevazione di sommergibili. I sensori sono stati tutti individuati e recuperati dagli equipaggi del 'Sabalan' e del 'Kharg'. Attualmente le due unità della flottiglia iraniana, dopo avere visitato l'Oceano Pacifico ed essersi fermate nel porto cinese di Zhangjiagang stanno puntando verso la capitale dello Sri Lanka, Colombo, dove getteranno l'ancora tra pochi giorni. Lungo la rotta verso la Cina le navi iraniane avevano incontrato anche un Cacciatorpediniere della Settima Flotta Usa, stupito di vedere navi di Teheran così lontane dal Golfo Persico.

Teppisti drogati attaccano sceicchi sunniti a Beirut durante un momento di delicata transizione politica!

I due sceicchi sunniti Mazen Hariri and Ahmed Fakhran stavano attraversando a piedi il quartiere di Khandaq al-Ghamiq quando sono stati circondati da una ventina di giovinastri evidentemente sotto l'effetto di sostanze psicotrope e insultati e strattonati; il grave incidente è capitato dopo un delicato annuncio da parte del capo dell'importante associazione sunnita "Dar el Fatwa", il Gran Mufti Mohammad Rashid Qabbani che ha comunicato la sua intenzione di ritirarsi dalle questioni di quotidiana amministrazione dell'organizzazione, in attesa che col prossimo 2014 il suo mandato venga a scadere. L'annuncio é stato interpretato da molti come un rifiuto del religioso di cedere alle pressioni provenienti da varie parti del campo politico-religioso sunnita che vorrebbero una maggiore mobilitazione della setta a favore dei mercenari terroristi attivi in Siria, che già cercano, con il sostegno di rozzi e ignoranti 'imam' autoproclamati (come lo 'Sceicco' Qassir) e di politici avventuristi e incoscienti (come Nadim Koteish, organizzatore della gazzarra dello scorso ottobre) di trasformare il "Paese dei Cedri" nel retrofronte del complotto imperialista anti-Assad.
Ovviamente gli assalitori dei due Sceicchi li hanno colpiti mentre attraversavano un rione a maggioranza sciita (Khandaq al-Ghamiq é roccaforte di Amal ed Hezbollah) ma non é affatto detto che essi stessi siano sciiti e si aspettano rivelazioni in merito dalle autorità di polizia che sembra siano riuscite a fermare alcuni degli aggressori. Amal ed Hezbollah, per conto loro, hanno subito condannato senza mezzi termini l'accaduto e hanno augurato che i responsabili vengano perseguiti con la massima durezza a prescindere da qualunque affiliazione politica o settaria.

Gli Sceicchi sono attualmente ricoverati con ferite superficiali nell'Ospedale Makassed nel quartiere di Tariq al-Jedideh. Il Ministro dell'Interno libanese Marwan Charbel ha dichiarato al canale tv 'Al-Jadeed' che a quanto pare gli aggressori fossero tutti sotto l'effetto dell'hashish quando hanno agito e che la ricerca non solo di quanti abbiano preso parte all'aggressione per poi fuggire, ma anche di eventuali istigatori e manipolatori del gruppo costituisce la priorità di tutte le forze di polizia e di sicurezza di Beirut e dintorni.

Diplomatico saudita sbronzo fradicio a Teheran causa grave incidente al volante della sua Hyundai!

Con circostanze che sarebbero persino ironiche o divertenti se non fossero costate la vita di una persona e gravissime ferite a una seconda, un attaché dell'ambasciata saudita di Teheran si é trovato al centro di un incidente stradale dalle ripercussioni diplomatiche e di costume particolarmente 'scottanti' visto che, al volante della sua Hyundai, é finito fuori strada e si é schiantato su un veicolo in fase di parcheggio mentre era "completamente ubriaco".

Estratto dalla carcassa della sua macchina, il pirata della strada si é qualificato come membro del corpo diplomatico saudita, non prima che i militi della stradale iraniana rinvenissero dall'auto tre contenitori per complessivi tre litri di superalcolici a cui, evidentemente, l'uomo aveva 'attinto' per ridursi all'incapacità di condurre con sicurezza il veicolo. Purtroppo, nell'auto colpita dall'investitore, un cittadino iraniano é morto per il trauma dello scontro, mentre un suo compagno di viaggio ha riportato "serie ferite" che hanno richiesto il suo immediato ricovero in ospedale.

Nonostante in pubblico i membri della Corte di Casa Saoud sottoscrivano una delle versioni più retrograde e conservatrici dell'Islam sunnita (il wahabismo); é noto che in privato parecchi di loro non rinuncino a concedersi libagioni alcoliche: l'attuale capo dei servizi segredi Principe Bandar, ai tempi in cui frequentava regolarmente casa Bush quando era ambasciatore saudita negli Usa era noto per il suo amore per il Rye e il Bourbon americano.

Ayman Sharawna viene liberato e portato a Gaza dopo mesi e mesi di sciopero della fame!

Il prigioniero politico palestinese Ayman Sharawna, che dallo scorso mese di luglio si é sottoposto a uno strettissimo sciopero della fame per protestare le condizioni disumane di detenzione cui lui e i suoi compagni di prigionia erano sottoposti dal regime ebraico di occupazione, é stato liberato e ha raggiunto la Striscia di Gaza secondo i termini di un accordo raggiunto nella notte.
Sharawna rimarrà nella Striscia di Gaza liberata dalla Resistenza di Hamas (quando la Resistenza era ancora il fulcro principale delle attività del gruppo) per dieci anni, dopo i quali (se Tel Aviv terrà fede alla parola data, cosa che é tutta da verificare) potrebbe anche tornare nella Cisgiordania occupata. Anche la madre di Sharawna aveva iniziato uno sciopero della fame di solidarietà, che la aveva ridotta a venire ricoverata in ospedale.

Sharawna era uno degli oltre mille detenuti politici liberati dal regime sionista di occupazione in cambio del rilascio dell'ebreo francese Gilad Schalit, ma in seguito era stato riarrestato dalla soldataglia di Tel Aviv, in uno dei mille esempi di quanto possa valere la parola del regime ebraico.

domenica 17 marzo 2013

Il cacicco Abu Mazen completamente fuori dalla realtà dichiara: "Non c'é bisogno di una Terza Intifada!"

In una incredibile ed assurda dichiarazione il 'Presidente' stra-scaduto dell'Anp, il cui mandato si é esaurito ormai quattro anni fa, ma che continua imperterrito a piantare il culo sulla poltrona per i suoi meriti nel garantire la continuata occupazione sionista sul territorio cisgiordano, Abu Mazen, ha osato affermare che "Non vi é alcun bisogno di una Terza Intifada".

Secondo il cacicco collaborazionista di Ramallah, i Palestinesi 'Sarebbero in grado di ottenere i loro obiettivi pacificamente'. In tutta la storia del ridicolo "Processo di Pace" Israele ha tenuto fede agli accordi presi come la cavalleria americana teneva fede ai trattati coi pellerossa; gli unici passi indietro fatti dal regime ebraico di occupazione a Gaza, nel Sud del Libano, sono stati ottenuti con la forza delle armi e la Resistenza praticata senza 'se' e senza 'ma'.

Simili deliri fanno capire che genere di 'trappolona' sia quella apparecchiata per 'Hamas' con la possibile 'riconciliazione' con un'entità talmente corrotta e asservita ai desideri sionisti da riuscire a emettere simili comunicati. Caveat emptor!!

Immagini scioccanti da Manama! Così gli sgherri wahabiti di Al-Khalifa incrudeliscono contro la popolazione civile inerme!!

Chiediamo perdono per la crudezza delle immagini che, in esclusiva per l'Italia, presentiamo grazie agli sforzi dell'agenzia stampa "Ahlul Bayt", ma la verità sul sacrificio e la sofferenza del valoroso popolo barheini non può venire soffocata dalla cortina di ipocrisie e menzogne occidentaliste che mentre accusano 'a capocchia' il Presidente siriano Assad di inesistenti 'crimini' chiudono sornionamente gli occhi di fronte ai massacri perpetrati dal despota sunnita Al-Khalifa, sostenuto da Usa, Inghilterra, Arabia Saudita e altri corrotti e retrogadi emirati petroliferi del Golfo Persico.

Ex-membri di Fatah e Anp sorvegliati in Egitto, si temono loro attentati contro rappresentanti di Hamas!

Secondo le rivelazioni di fonti anonime pervenute alle orecchie dei redattori dell'agenzia 'Quds Press' nel corso degli ultimi giorni diversi cittadini palestinesi già membri delle strutture di Fatah o che hanno ricoperto incarichi nella cosiddetta "Autorità Nazionale Palestinese" (che dal 2006 amministra illegalmente la Cisgiordania per conto degli occupanti del regime ebraico) sarebbero stati convocati dalle forze di sicurezza egiziane e i loro movimenti e incontri sottoposti a controlli estremamente intensi e accurati.

Sembra, infatti, che il controspionaggio del Cairo abbia motivo di credere che alcuni palestinesi già legati all'ala nazionalista dell'OLP ma che hanno perso la loro preminenza o i loro incarichi a causa dei rivolgimenti del fallito golpe anti-Hamas e della presa di controllo di Gaza da parte di quest'ultimo potrebbero (ora che rappresentanti del Movimento musulmano sono quasi 'di casa' nell'Egitto di Mursi dominato dall'Ikhwan) aver preparato attentati contro di loro.

Si calcola in circa 4000 il numero di ex-funzionari di Fatah e dell'Anp che, in seguito alla loro clamorosa sconfitta nella Striscia di Gaza dovettero fuggire precipitosamente nel regime di Mubarak, che li accolse a braccia aperte, tra essi molti uomini di Mohamed Dahlan, ex-capo della sicurezza preventiva di Gaza che si é già messo al servizio del Mossad fornendo supporto logistico allo "squadrone della morte" che a Dubai assassinò Mahmoud al-Mabouh.

Mosca avverte: "Se l'UE ritira l'embargo verso i terroristi in Siria la nostra flotta ispezionerà ogni mercantile nel Mediterraneo Orientale!"

Chi abbia avuto negli ultimi giorni il dubbio piacere di consultare il 'gazzettame' occidentalista avrà sicuramente notato il grande fermento che (apparentemente) ha animato le cancellerie inglesi e francesi determinate a ottenere dall'UE un'abolizione unilaterale dell'embargo ai trasferimenti di armi in Siria che permetta a questi paesi di armare a piacimento i terroristi wahabiti legati ad Al-Qaeda ancora presenti nel paese.

Tale 'fregola' armiera franco-britannica é causata dai continui rovesci sul campo subiti dai mercenari sunniti estremisti che necessiterebbero perciò di ben più dei circa 200-300 milioni di dollari di aiuti mensilmente provvisti da turchi, sauditi e qatarioti per riuscire a sopravvivere alla caccia spietata data loro dalle truppe dell'Esercito arabo siriano.

Ma, puntuale, é arrivato da Mosca lo "Stoy!" del Presidente Putin il quale ha fatto annunciare che, in caso di abolizione dell'embrargo UE tutte le navi russe nel Mediterraneo orientale (e come abbiamo descritto anche recentemente, ce ne sono un bel po') riceveranno l'ordine di fermare e ispezionare ogni cargo mercantile che possa trasportare armi per i terroristi.