mercoledì 23 maggio 2012

Lo Shahed-285 entra in servizio regolare nella flotta aerea della Repubblica Islamica!

Nero, letale, veloce, silenzioso, lo Shahed-285, elicottero da combattimento della Repubblica Islamica dell'Iran é un sistema d'arma di qualità totale che non teme alcun confronto con i più avanzati prodotti dell'ingegneria aeronautica europea e americana, dai cui empori, arricchito dagli emolumenti grassati alle casse della Casa Bianca grazie agli sforzi dell'AIPAC e ai contribuenti tedeschi grazie alla florida "Indu$tria dell'Olocau$to" il regime ebraico dell'Apartheid, incapace di forgiare le proprie armi, si rifornisce per riempire il suo arsenale di ordigni con cui bombardare scuole, ospedali, moschee, chiese, folle di civili.
Tutt'altri propositi hanno mosso le mani e le menti degli ingegneri e dei tecnici di Teheran che, dando il via molti anni orsono al progetto "Cobra Melli" ('Cobra Nazionale' in Farsi) hanno obbedito all'imperativo fatto parola d'ordine dalla Guida Suprema di fornire il paese dei mezzi per difendere il suo popolo e la sua Rivoluzione Islamica senza dovere in niente dipendere dall'Estero; antifona affatto simile a quella degli ormai lontani tempi dello Scià, quando il denaro di gas e petrolio veniva scialacquato in stravaganti spese militari che rendevano il paese sempre più debole (paradossalmente) e dipendente dalle potenze imperialiste vista la totale mancanza di know-how iraniano per far funzionare le armi straniere.
Ma l'arte di arrangiarsi diventò prima necessità e poi virtù durante la Guerra Imposta del 1980-88, sfociando poi nell'ambizioso programma della "Jihad per l'autosufficienza militare" che ha portato Teheran a sviluppare una matura industria della Difesa che é in grado ormai di produrre armi individuali e di squadra, missili anticarro, antiaerei e antinave, razzi da battaglia e vettori balistici, artiglierie convenzionali e mobili, elicotteri e aeroplani, motoscafi lanciamissili, carri armati, fregate, blindati, sottomarini e di rinnovare e aggiornare i vecchi modelli lascito degli anni '70 e '80. Lo Shahed-285, inaugurato tre anni fa, si integra oggi pienamente nel sistema di difesa iraniano, aggiornando la flotta elicotteristica con un mezzo che non ha nulla da temere nel confronto con l'Apache americano e che anzi, in diversi ambiti, gli é perfino superiore.
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2 commenti:

  1. Complimenti agli amici iraniani, con l'augurio che a Dio piacendo, non venga mai usato in conflitti reali ma solo come parte del deterrente.
    Ivan

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    1. condivido pienamente ,se la sorte ha dato all'iran ricchezze di petrolio e gas perche' noi occidentali cosi ' democratici lavoriamo per espropriarlo al legittimo paese, poche multinazionali ne trarrebbero vantaggi perche' a noi comuni cittadini la benzina ce la faranno pagare comunque a peso d'oro,fate bene a difendervi e a pretendere rispetto,saluti, donato spini (lotto per un mondo in pace ,contro le prepotenze di qualunque matrice

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