Il crollo del dominio dell'ISIS sotto le armi siriane e irakene genera torrenti di balle propagandistiche occidentali!

La canea mediatica imperialista di fronte alle continue sconfitte patite dallo 'Stato Islamico' in Siria e in Irak non trova di meglio che lanciarsi in convulse geremiadi su presunti 'scempi' che i militanti dello stesso starebbero compiendo contro il patrimonio archeologico mesopotamico: la prima 'ululata' in tal senso, quella del museo di Mosul, si é rivelata pateticamente falsa quando é apparso evidente che le statue e i bassorilievi distrutti dai barbouze del Califfato erano palesemente calchi e copie in gesso...ovviamente la smentita é stata ripresa e diffusa ampiamente solo dagli outlet anti-imperialisti, quindi ancora molti 'uomini della strada' pensano che 'L'ISIS ha distrutto le statue antiche a Mosùl'.
In seguito i padroni del vapore mediatico (sionista e americano, gli stessi creatori e manovratori dell'ISIS) hanno asserito che i "califfomani" sarebbero addirittura balzati sui bulldozer per spianare intere città assire e babilonesi...curiosamente al contrario del caso del Buddha colossale di Bamyian (di cui quattordici anni fa circolavano già filmati e foto della distruzione pochi giorni dopo il fatto), di questi 'livellamenti' di cittadelle archeologiche non vi é nemmeno uno straccio di prova fotografica, nemmeno una ripresa da drone o da satellite, molto strano!

Ovviamente chi pensasse che tali 'ululati' mediatici servono solo a creare un clima di isterismo: "DOBBIAMO INTERVENIRE!" per permettere agli Usa di riprendere la propria politica di occupazione militare dell'Irak é un complottista, schizofrenico, sciechimicaro e per buon peso pure 'antisemita' (crepi l'avarizia, tiè!).