mercoledì 12 luglio 2017

"In ogni guerra non esiste momento più bestiale di quello immediatamente successivo al tacere delle armi"

Perché in quel momento si scatena la furia dei vincitori contro i vinti e i vinti, anche se sono stati colpevoli di crimini orrendi e di abusi odiosi, spesso pagano in maniere che comunque un uomo 'civile' riterrebbe eccessive o crudeli o rivoltanti.

Ma la guerra cambia le persone e chi ha attraversato settimane, mesi, forse anni, durante i quali ha visto la vita umana trasformata nella cosa più caduca e a buon mercato che si possa immaginare non ha le stesse remore, gli stessi freni inibitori di chi ha passato tutta la sua esistenza tra le bambage dei 'Diritti Civili' e del 'Contratto Sociale'.

Homo Homini Lupus.



Voi idioti sinistrati che fate fumetti e vignette su Piazzale Loreto e vi gloriate di macabre battute nei giorni circostanti il 25 aprile, salvo poi sciogliervi di lacrime per cagnolini, matrimoni ghéi, immigrati cialtroni con l'iphone, agnellini pasquali e altre troiate,

e voi destroterminali col manganello di plastica con scritto "me ne frego" e il poster di John Wayne in cameretta, che predicate la pietà per i morti di Salò convenientemente ignorando che il loro massimo desiderio sarebbe stato quello di poter aprire fuoco a volontà contro gli invasori angloamericani (e non certo mettersi al loro servizio come hanno fatto la maggior parte dei 'fascisti' postbellici).

Leggetevi "Tiro al Piccione" di Rimanelli e, se riuscite, cercate di capirci qualcosa.

11 commenti:

  1. Dissento con chi ha scritto questo pezzo.

    In guerra il momento più drammatico e' il suo inizio.
    Quando lucidamente un fratello decide di non parlare più con il fratello e che e' meglio ucciderlo. Anzi, che e' bene ucciderlo in fretta, per non soccombere.
    L'enorme responsabilità di fomentare l'odio e di finanziare l'acquisto di armi di norma non viene perseguita e ci vorranno poi anni per ricomporre, nello strazio della carne lacerata, dei morti e delle distruzioni materiali una ragione per accettare di convivere con le belve che la guerra scatena.
    Federico

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    1. la guerra è terribile all'inizio, durante ed alla fine. In tutte e tre le fasi è portatrice di orrore, tragedie e violenza.
      Ciò però non può farci dimenticare che il pacifismo sia illusorio: ci sono momenti storici nei quali, volenti o nolenti, alla guerra ci si arriva e, purtroppo, ci si deve schierare.
      In Siria così e stato ed ora, i probabili vincitori, inziano le loro vendette: terribili forse non giustificabili ma comuque comprensibili. Dovermmo tutti ricordarci cosa è stata la fine della 2à guerra mondiale qui in Italia e, sotto il profilo umano, per quanto terribili e non giustificabili umanamente, sono state comprensibili.
      Detto questo, la lenta agonia non bellicosa della nostra nazione (per quanto ancora nazione non so) il suo imbruttimento sociale, culturale e politico, in buona sostanza il suo disfacimento come comunità, presto o tardi ci porterà a situazione simili con la differenza che in Siria la causa è stata la resistenza ad un progetto eterodiretto di disfacimento della nazione. Qui il medesimo progetto, parimenti eterodiretto con connivenze interne di tutto l'arco politico/costituzionale, avviene per ora in modo liquido e non violento in assenza di qualsiasi resistenza.
      E la violenza, dopo, sarà solo lotta tra miserabili provenienti dalle più diverse etnie, condizioni sociali e culturali utilmente manovarta dall'alto come fenomeno puramente criminale ed utile a svolte sempre più autoritarie ed imponenti l'asservimento ai dogmi pseudo libertari ma in realtà liberticidi del blocco USA/UK/Israele, tendenti a preservare il loro dominio globale ora in crisi.
      Mala tempora currunt.

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  2. Si raccoglie quello che si semina.

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  3. Perché dovrei avere dispiacere per uno che ha ucciso innocenti, ha sognato di avere una testa tra le mani indicando il cielo per il solo gusto di farlo?
    Hanno cercato il terrore. Il terrore è arrivato anche per loro e spero che per questi essere sia tanto e intenso.

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    1. Non dico di avere dispiacere, ma di riflettere e meditare...

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  4. E quello che qualcuno ora raccoglie è pienamente meritato da ambe le parti, vinti e vincitori.

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  5. Credo che questa sia l'essenza della guerra, non i colpi di cannone o i bombardamenti a centinaia di metri di distanza.

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  6. cambia la parola "invasori" con "liberatori" quando parli degli anglo-americani

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    1. vatti a vedere chi ha ucciso Aldo Moro ,vari magistrati e cosi via compreso Ustica arriverai sempre a loro ,anche gli Americani fra non molto dovranno fare i conti con le decisioni dei loro padri,
      che brucino al Inferno quelle mosche sanguisughe

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  7. Quando hanno iniziato dovevano aspettarsi tutti i possibili sviluppi futuri anche questo, che ora paghino ,che nessun dorma e arrivata la vendetta si desti in tempo chi può

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