giovedì 23 novembre 2017

Colmo delle ironie: Hariri voleva 'sfidare' Hezbollah ed eliminare 'l'influenza iraniana' dal Libano. Ora deve ringraziare Hezbollah (e l'Iran) se é stato liberato!

La politica mediorientale é veramente variopinta, multiforme e a volte persino colma di ironie.

Saad Hariri, il 'renzo bossi libanese' che per anni ed anni è andato avanti a insultare e accusare Hezbollah, la Siria e l'Iran, indicandoli come responsabili della morte di suo padre (in realtà eliminato dal regime sionista con un'arma identica a quelle usate nel 2008 e nel 2014 su Gaza) avrebbe voluto sfidare e sconfiggere Hezbollah (ci provò nel 2008...non andò benissimo) e, in questo modo, limitare l'influenza della Repubblica Islamica Iraniana nel Paese dei Cedri.



Ma é stata proprio la "mossa" politica di Hassan Nasrallah, che col suo magistrale discorso dopo il sequestro di Hariri da parte dei suoi 'amici' sauditi (che lo hanno minacciato, drogato e forse anche fatto torturare durante la sua prigionia) ha trasformato la questione del suo ritorno illeso in patria in una questione di sovranità e orgoglio nazionale, a contribuire alla sua liberazione.

Come dimostra questa foto che mostra il suo imbarazzo mentre stringe la mano di un rappresentante eccellente dell'Asse della Resistenza (ambasciatore iraniano a Beirut).

Quest'ultimo invece è chiaramente soddisfatto e il suo sorriso sottintende chiaramente: "Senza di noi, caro mio, ti staresti ancora gustando l' "ospitalità" del Carlton di Riyadh!".

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