sabato 7 luglio 2018
A trentasei anni dal loro rapimento in Libano gli Iraniani pretendono di conoscere la verità sulla sorte dei diplomatici Akhavan, Rastegar, Moussawi e Motavasselian!
Il 5 luglio 1982 i collaborazionisti del regime ebraico in Libano rapivano quattro diplomatici iraniani: l'incaricato d'affari, un diplomatico tecnico, il corrispondente dell'IRNA (agenzia di Stampa iraniana) e l'attaché militare Hajj Ahmad Motavasselian. Miliziani della falange del vendipatria Jumayyil li fermarono ad un posto di blocco mentre si recavano a Beirut, li rapirono e poi li consegnarono ai loro padroni.
Hajj Ahmad Motavasselian, già leggendario comandante militare durante la lotta della Repubblica Islamica contro l'aggressione saddamita iniziata nel 1980, era stato inviato in Libano per aiutare la creazione della Resistenza islamica locale contro gli invasori sionisti.
Sono passati 36 anni da allora, 36 anni senza alcuna notizia sul destino dei quattro diplomatici iraniani. Nel silenzio assoluto della cosiddetta "comunità internazionale", della presunta "informazione libera democratica" e delle sedicenti "organizzazioni per i diritti umani".
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Se quei quattro fossero stati giudei, ci avrebbero scassato le ghiandole riproduttive ancora oggi. La verità non si conoscerà mai, questo è certo. A noi resta il compito e l'impegno di non dimenticarli e considerarli degli eroi e dei martiri. Dei patrioti nel senso più ampio della parola.
RispondiEliminaMaddài, basta rivolgersi a "Nessuno tocchi Caino" o ad "Amnesty International", no?
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