Come se non bastassero i postumi del 'sequestro-lampo' subito l'altro giorno dal Premier tripolino Ali Zeidan a mantenere tesa e incerta la situazione politica dell'Ex-Jamahryia una potente carica esplosiva collocata in un'automobile in sosta é detonata nel quartiere Al-Fouihet danneggiando gravemente l'edificio del vicino consolato svedese.
Non é la prima volta che rappresentanze diplomatiche straniere vengono attaccate in Libia; poco tempo fa una folla armata aveva cercato di assaltare a Tripoli l'ambasciata russa; sempre nella capitale un'autobomba aveva colpito lo scorso aprile la sede diplomatica francese, mentre in passato, di nuovo a Benghazi, attaccanti rimasti sconosciuti avevano invaso il consolato Usa uccidendo il rappresentante Chris Stevens e causando un enorme imbarazzo politico all'Amministrazione Obama e al suo allora Segretario di Stato (poi dimessosi) Hilary Clinton.
Secondo molti osservatori la Libia é a un passo dal trasformarsi definitivamente in uno Stato-fallito: le milizie armate interferiscono con ogni tentativo di normalizzazione della situazione interna, occupano infrastrutture fondamentali come gli impianti estrattivi di gas e petrolio e li tengono in ostaggio. Intere regioni del paese sono fuori da ogni controllo da parte del Governo centrale.
sabato 12 ottobre 2013
Attentato a Bengasi contro il consolato svedese! "La Libia é a un passo dal caos più completo!"
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Le forze di Assad eliminano le cellule terroriste takfire nei dintorni di Thiyabiya e Husseinia!!
Una nuova importante vittoria conseguita dalle forze dell'Esercito Arabo Siriano ha consentito l'eliminazione di tutti i gruppi terroristi che si nascondevano vicino ai centri di Thiyabiya e Husseinia nella regione di Ghouta Est, nella Provincia di Damasco.
Il successo delle truppe di Assad rende vani i tentativi takfiri di reagire alla progressiva perdita di posizioni nel Nord del paese, che i terroristi speravano di compensare con un innalzamento del livello degli attentati nel Rif damasceno.
Inoltre l'Esercito siriano continua a controllare le maggiori arterie di traffico verso la provincia meridionale di Daraa nella quale si sospetta che i gruppi wahabiti stiano cercando di montare un'offensiva nel disperato tentativo di interrompere la striscia di vittorie governative che sta perseguitando le loro formazioni da fine primavera lungo tutta l'estate e oltre.
Il successo delle truppe di Assad rende vani i tentativi takfiri di reagire alla progressiva perdita di posizioni nel Nord del paese, che i terroristi speravano di compensare con un innalzamento del livello degli attentati nel Rif damasceno.
Inoltre l'Esercito siriano continua a controllare le maggiori arterie di traffico verso la provincia meridionale di Daraa nella quale si sospetta che i gruppi wahabiti stiano cercando di montare un'offensiva nel disperato tentativo di interrompere la striscia di vittorie governative che sta perseguitando le loro formazioni da fine primavera lungo tutta l'estate e oltre.
venerdì 11 ottobre 2013
Colono ebreo di insediamento illegale ucciso in Cisgiordania: azione della Resistenza o faida tra sionisti??
Un colono sionista, miliziano impegnato nell'occupazione armata di territorio illegalmente invaso, é stato abbattuto nella notte di ieri da alcuni individui armati di asce e spranghe presso l'insediamento illegale di 'brosh habika' nella Valle del Giordano, nella West Bank palestinese.
Il colono illegale, tale Ofer, era uno delle migliaia di invasori che rubano acqua e risorse ai legittimi abitanti della Cisgiordania nella totale inazione delle 'democrazie' ipocrite dell'Occidente imperialista; ricordiamo che secondo la legge internazionale NESSUNO dei residenti delle colonie illegali può venire considerato "civile" in quanto miliziano che aiuta una forza armata a presidiare un territorio invaso.
Colpirlo e ucciderlo, con ogni mezzo, rappresenta quindi una legittima reazione della Resistenza nazionale palestinese, qualunque siano le modalità dell'atto.
Ma non é chiaro che gli uccisori di Ofer siano Palestinesi: le modalità con cui é stato abbattuto, infatti, fanno più pensare a una faida tra coloni sionisti visto che la Resistenza palestinese si sarebbe limitata ad abbatterlo da distante o con un congegno esplosivo per limitare le possibilità di inseguimento o arresto dei suoi militanti.
Se fosse confermata la matrice resistenziale dell'agguato, esso si inserirebbe in una generale ripresa delle azioni armate antisioniste anche in Cisgiordania che recentemente ha registrato molti promettenti successi.
Il colono illegale, tale Ofer, era uno delle migliaia di invasori che rubano acqua e risorse ai legittimi abitanti della Cisgiordania nella totale inazione delle 'democrazie' ipocrite dell'Occidente imperialista; ricordiamo che secondo la legge internazionale NESSUNO dei residenti delle colonie illegali può venire considerato "civile" in quanto miliziano che aiuta una forza armata a presidiare un territorio invaso.
Colpirlo e ucciderlo, con ogni mezzo, rappresenta quindi una legittima reazione della Resistenza nazionale palestinese, qualunque siano le modalità dell'atto.
Ma non é chiaro che gli uccisori di Ofer siano Palestinesi: le modalità con cui é stato abbattuto, infatti, fanno più pensare a una faida tra coloni sionisti visto che la Resistenza palestinese si sarebbe limitata ad abbatterlo da distante o con un congegno esplosivo per limitare le possibilità di inseguimento o arresto dei suoi militanti.
Se fosse confermata la matrice resistenziale dell'agguato, esso si inserirebbe in una generale ripresa delle azioni armate antisioniste anche in Cisgiordania che recentemente ha registrato molti promettenti successi.
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Zaki Abbas nella sua visita a Damasco avrebbe portato ad Assad le "scuse" del nuovo Emiro del Qatar!
Riportiamo un aggiornamento emesso poco fa da TG24 Siria e dal Comitato Italia-Siria secondo il quale nel suo recente viaggio a Damasco il rappresentante dell'Anp Zaki Abbas avrebbe recapitato al Presidente Assad un importante messaggio diplomatico.
Sembra infatti, che nel graduale (ma sempre più deciso) processo di "riposizionamento" politico-diplomatico del suo regno (rispetto alle posizioni assunte dal suo immediato predecessore) l'Emiro del Qatar Tamim al-Thani abbia deciso di cessare il sostegno del suo paese all'insorgenza mercenaria in Siria e di recuperare relazioni il più distese possibile con il Governo legittimo.
Di informare Assad di tale 'cambio di rotta' si sarebbe quindi incaricato Zaki Abbas, per conto di una dirigenza dell'Anp/Fatah evidentemente ansiosa di giocare un ruolo "facilitatore" nello scioglimento delle tensioni regionali dopo aver passato la maggior parte del tempo della crisi siriana in una scomoda posizione 'attendista'.
E' ignota finora, la reazione del Presidente Assad all'apertura qatariota.
Sembra infatti, che nel graduale (ma sempre più deciso) processo di "riposizionamento" politico-diplomatico del suo regno (rispetto alle posizioni assunte dal suo immediato predecessore) l'Emiro del Qatar Tamim al-Thani abbia deciso di cessare il sostegno del suo paese all'insorgenza mercenaria in Siria e di recuperare relazioni il più distese possibile con il Governo legittimo.
Di informare Assad di tale 'cambio di rotta' si sarebbe quindi incaricato Zaki Abbas, per conto di una dirigenza dell'Anp/Fatah evidentemente ansiosa di giocare un ruolo "facilitatore" nello scioglimento delle tensioni regionali dopo aver passato la maggior parte del tempo della crisi siriana in una scomoda posizione 'attendista'.
E' ignota finora, la reazione del Presidente Assad all'apertura qatariota.
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Al-Saadi, leader della Jihad Islamica a Jenin: "I collaborazionisti di Fatah non prevarranno sulla Resistenza!"
Il capo riconosciuto della Jihad Islamica palestinese nel campo profughi cisgiordano di Jenin, Sceicco Mahmoud al-Saadi, ha emanato un comunicato ufficiale nel quale denuncia i tentativi reiterati delle 'forze di sicurezza' collaborazioniste di Fatah, gendarmi coloniali dell'occupazione ebraica, di eliminare le attività di Resistenza nel campo.
Saadi ha dichiarato che non si consegnerà e che, a qualunque costo, lavorerà fino all'ultimo respiro per impedire che gli 'askari' di Abbas riescano non solamente a fermare ma persino a ridurre o smorzare gli sforzi della Resistenza nei territori occupati, a partire dal campo profughi in cui é rifugiato.
Attraverso il proprio profilo facebook lo Sceicco ha invitato i militanti della Jihad Islamica a prendere "ogni precauzione" per evitare gli arresti e gli agguati dei miliziani asserviti a Tel Aviv.
Saadi ha dichiarato che non si consegnerà e che, a qualunque costo, lavorerà fino all'ultimo respiro per impedire che gli 'askari' di Abbas riescano non solamente a fermare ma persino a ridurre o smorzare gli sforzi della Resistenza nei territori occupati, a partire dal campo profughi in cui é rifugiato.
Attraverso il proprio profilo facebook lo Sceicco ha invitato i militanti della Jihad Islamica a prendere "ogni precauzione" per evitare gli arresti e gli agguati dei miliziani asserviti a Tel Aviv.
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Tre Anni di "Palaestina Felix": la redazione ringrazia tutti i visitatori e si prepara alle sfide del 2014!!!
La recente, anzi, recentissima celebrazione del mezzo milione di lettori quasi ha fatto passare inosservato il superamento (avvenuto esattamente ieri) dei tre anni di pubblicazione continua e regolare di questo blog giornalistico.
Tre anni, 156 settimane, 1096 giorni, durante i quali ci siamo impegnati OGNI SINGOLO GIORNO a pubblicare regolarmente contenuti di qualità: ivi compresi Natali, Pasque, Ferragosti, Eid ul-Fitr, Eid al-Adha, Yom Kippur e Samhain assortiti...tre anni durante i quali il vostro sostegno, la vostra partecipazione, i vostri interventi si sono rivelati un potentissimo sprone a continuare la nostra opera e cercare sempre di più di migliorarne la qualità.
Ribadiamo la nostra intenzione di continuare su questa strada e di accompagnarvi lungo tutto il prossimo 2014 con articoli, analisi, commenti e reportage sempre più accurati e approfonditi.
Ancora una volta, a tutti voi, GRAZIE!!!!
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giovedì 10 ottobre 2013
Già libero il Premier libico Ali Zeidan, giallo sulla matrice del rapimento-lampo mentre si prepara una reazione anti-milizie!
Sarebbe già stato liberato il Primo Ministro libico Ali Zeidan, del quale avevamo segnalato stamane il sequestro dall'hotel tripolino eletto a suo domicilo nel corso della notte per mano di dozzine di miliziani armati; nelle ore successive al ratto si era diffusa la voce, in competizione con i primi "rumor" che volevano i membri della Camera d'Operazioni Rivoluzionarie come autori dello stesso, che fossero stati i militanti della "Brigata di Lotta contro il Crimine", milizia invece fedele al Ministero dell'Interno.
Comunque sembra che ora il Governo stia considerando le opzioni e soppesando le forze necessarie a un eventuale 'giro di vite' anti-milizie come ventilato dal Vicepremier Siddiq Abdel Karim. Non é escluso che "molla" del gesto clamoroso sia stato il contegno 'morbido' tenuto dall'Esecutovo di Zeidan nei confronti dell'operazione illegale di sequestro di un presunto 'leader di Al-Qaeda' da parte di un commando americano, avvenuta la scorsa settimana.
Secondo i primi rapporti Zeidan, al momento del rilascio, era pefettamente in salute e non avrebbe subito alcun genere di maltrattamenti nelle ore spese coi suoi catturatori.
Comunque sembra che ora il Governo stia considerando le opzioni e soppesando le forze necessarie a un eventuale 'giro di vite' anti-milizie come ventilato dal Vicepremier Siddiq Abdel Karim. Non é escluso che "molla" del gesto clamoroso sia stato il contegno 'morbido' tenuto dall'Esecutovo di Zeidan nei confronti dell'operazione illegale di sequestro di un presunto 'leader di Al-Qaeda' da parte di un commando americano, avvenuta la scorsa settimana.
Secondo i primi rapporti Zeidan, al momento del rilascio, era pefettamente in salute e non avrebbe subito alcun genere di maltrattamenti nelle ore spese coi suoi catturatori.
Altri nove arresti in Libano nelle operazioni antiterrorismo, il Giudice Sakr Sakr condurrà il procedimento contro i criminali!
Altri nove prigionieri si sono aggiunti ai tre arrestati ieri e accusati a vario titolo di banda armata, partecipazione all'attacco alla Siria e complicità con le autobombe che recentemente anno colpito la zona di Ruwais, nella parte sciita di Beirut e la metropoli del Nord, Tripoli siriaca.
Il giudice militare Sakr Sakr ha appena finito di aggiornare i fascicoli per inserire e chiarire le posizioni e gli addebiti dei nuovi arrestati, chiamati in causa dai primi tre prigionieri e subito individuati e bloccati dalle efficienti forze di sicurezza di Beirut.
Sembra che oltre a dedicarsi all'acquisto e al traffico verso la Siria di armi, esplosivi e munizioni i dodici arrestati stessero approntando assassinii mirati contro esponenti di rilievo delle forze dell'ordine e di figure politiche libanesi.
Il giudice militare Sakr Sakr ha appena finito di aggiornare i fascicoli per inserire e chiarire le posizioni e gli addebiti dei nuovi arrestati, chiamati in causa dai primi tre prigionieri e subito individuati e bloccati dalle efficienti forze di sicurezza di Beirut.
Sembra che oltre a dedicarsi all'acquisto e al traffico verso la Siria di armi, esplosivi e munizioni i dodici arrestati stessero approntando assassinii mirati contro esponenti di rilievo delle forze dell'ordine e di figure politiche libanesi.
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