domenica 9 ottobre 2016

Genieri siriani demoliscono tunnel-bunker di terroristi nei pressi di Jobar!

Un lungo tunnel scavato in profondità sotto il suolo del Rif Dimashq, che permetteva ai terroristi di Jaysh Islam di evacuare i loro feriti meno gravi dalle aree di combattimento nella "sacca" del Ghouta Orientale e di ricoverarli nel quartiere di Jobar, nominalmente "in tregua" con le forze governative, é stato scoperto poche ore fa dai genieri dell'Esercito Siriano.

Ormai allenatissimi alla "guerra di mine", fatta di tunnel e contro-tunnel, di demolizioni e di cariche esplosive, i "sapeur" delle forze regolari si sono messi d'impegno e hanno minato nei punti critici la galleria dei takfiri, facendo brillare le cariche contemporaneamente e facendola collassare su sé stessa.


Secondo i comunicati rilasciati dal comando siriano per il Ghouta Orientale diverse decine di terroristi di Jaysh Islam sono rimasti seppelliti nel crollo, che ha anche distrutto un notevole arsenale di armi, munizioni ed equipaggiamenti dell'organizzazione takfira.

8 commenti:

  1. ANCHE SE FUORI TEMA RISPETTO AL POST ..MI PERMETTO DI RIPORTARE QUESTO ARTICOLO CHE HO TROVATO SU IL GIORNALE :
    UN OSPEDALE DIMENTICATO AD ALEPPO

    OTT 3, 2016
    MAURO INDELICATO

    Con l’avanzata dell’esercito siriano ad Aleppo, è possibile notare e vedere concretamente qual è stato lo stile di vita nella città prima che la guerra ed il terrorismo prendessero il sopravvento; in giorni in cui presso molti media occidentali si è parlato di non meglio precisati ospedali distrutti nei territori controllati dai ribelli ad Aleppo, è emersa la ben più che paradossale vicenda della struttura di Al Kindi, posta a nord della metropoli siriana.

    La storia di questo nosocomio è emblema di cosa sono stati Aleppo e la Siria prima della guerra e cosa i terroristi di al Nusra e ‘soci’ sono riusciti a distruggere dal 2011 ad oggi; l’ospedale di Al Kindi infatti, è stato (bisogna purtroppo parlare al passato) un centro specializzato contro il cancro: dal Medio Oriente e dalla Siria, molte persone sono riuscite ad evitare viaggi della speranza in Europa o negli Stati del Golfo ed hanno potuto curarsi in questa grande struttura pubblica posta nei quartieri nord di Aleppo, non lontano dalla zona industriale di Handarat e dalla Castillo Road. Un centro di eccellenza, un vanto della sanità della Repubblica Araba siriana, che per anni ha curato migliaia di persone e che però a partire dal 2012 ha dovuto cessare ogni attività; quelli che per tanto tempo sono stati chiamati ‘ribelli moderati’, incuranti dell’importanza civile dell’ospedale, hanno bersagliato la struttura e ne hanno fatto un sito strategico della battaglia di Aleppo: infatti, l’Al Kindi era posto in un’altura che, grazie ad un’eventuale conquista, avrebbe permesso di minacciare gran parte del nord della seconda città siriana.

    Chiuso l’ospedale quindi, con i malati messi in fuga e mandati in fretta e furia da altre parti, l’esercito siriano per 11 mesi ha provato a difendere la struttura e ad evitare di cederla ai terroristi che premevano da est; nonostante l’assedio e l’accerchiamento, gli uomini di Al Nusra per diverso tempo non sono riusciti a penetrare all’interno dell’ospedale e soltanto nel 2013 un camion bomba guidato da un kamikaze sono riusciti a sconfiggere la resistenza dei soldati di Assad: l’esplosione ha ucciso gran parte del battaglione dell’esercito siriano che per quasi un anno ha difeso il nosocomio, chi è sopravvissuto è stato poi fatto prigioniero e successivamente fucilato dai terroristi, mentre la struttura è completamente collassata a causa della deflagrazione. Il tutto ovviamente, nel silenzio più totale dei media, stridendo e non poco con quanto invece avviene ogni giorno nelle ultime settimane, in cui i raid russi e siriani sono posti in cattiva luce grazie anche a notizie circa continui bombardamenti di ospedali e di piccoli o grandi nosocomi; in molti di questi casi, la veridicità di quanto è trapelato dalle zone di Aleppo fuori dal controllo governativo è tutta da verificare ed in molti soprattutto hanno fatto notare come la seconda città siriana, specie nelle orientali, non ha mai avuto prima della guerra decine di ospedali, tanti quanti ufficialmente secondo l’osservatorio siriano dei diritti umani (istituto che ha sede a Londra) sarebbero stati bersagliati negli ultimi mesi.



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    1. Grazie per il bell'articolo
      Fabio

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    2. Sui massmedia di "destra" ogni tanto in dosi molte ridotte la verita' la dicono. Su quelli di "sinistra" non capita mai. Comunque bell'articolo.

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  2. Quello dei tunnel è un grosso problema. Infatti, anche con bombardamenti di artiglieria e attacchi aerei, essi sono un notevole vantaggio tattico per i terroristi. Come riportato nell'articolo, "evacuare i loro feriti meno gravi dalle aree di combattimento nella "sacca" del Ghouta Orientale e di ricoverarli nel quartiere di Jobar, nominalmente "in tregua" ", i terroristi ne fanno un uso intenso, alla faccia della tregua. La tregua stessa non deve essere accordata a zone contigue (vicine, con possibilità di collegamenti). Come ho già detto, è un grande problema, e se con tiri di precisione si riuscisse a bloccarli, la successiva avanzata dell'esercito siriano sarebbe più rapida e meno costosa di vite umane.
    N.B. - vi sono sistemi di artiglieria asservirti a puntatori laser, che hanno la precisione neceassaria, altro problema è sapere esattamente dove sono.-

    Marcus Claudius Marcellus

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  3. Dovrebbero imparare da Israele su come distruggere i tunnel con dentro i topi! AHAHAHA

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    1. Sei un simpaticone, veramente, non sono mai stato così sincero.

      Tommaso Baldi

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    2. Grazie, ma non volevo risultare simpatico :) Ho solo detto la verità. Se ci mettono così tanto a scoprire i tunnel non sono molto bravi. Dovrebbero imparare dagli israeliani che hanno molta dimestichezza con i ratti e i loro tunnel.

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    3. Il paragone fra i tunnel di Gaza e quelli dei Takfiri zoppica.
      I primi sono sotto un terreno la cui superficie non è costruita. E ciò malgrado gli Israeliani ci hanno messo un'eternità prima di scoprirli....se li hanno scoperti tutti! Con tutti i loro apparecchi con sensori, ecc.ecc.! I tunnel fra Gaza e Egitto hanno perdurato/perdurano un'eternità.
      Al contrario i tunnel siriani, penso Aleppo, Goutha Est, ecc, sono costruiti sotto palazzi, fabbriche, ospedali, ecc. Difficilissimi, quasi impossibili da individuare. Penso che l'armata siriana abbia niente da imparare da quella sionista, al contrario!!! L'imparziale rompiscatole di servizio.

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