giovedì 17 maggio 2018

Torniamo con Federico Pieraccini sulla questione delle armi ipersoniche e del vantaggio russo-cinese in questo campo!

Federico Pieraccini é una delle persone più oneste, competenti, informate e affidabili che abbia il piacere di conoscere virtualmente, e non mi lascio sfuggire nessuno suo scritto. 
Non per niente, é regolare collaboratore di "Strategic Culture Foundation". 
Qui di seguito presento la seconda parte del suo interessantissimo articolo sulle armi ipersoniche e sul vantaggio accumulato nel loro sviluppo da Russia e Cina rispetto agli Usa.
Spero che lo troverete interessante quanto la prima parte, che avevamo già pubblicato.

Come Russia e Cina hanno guadagnato un vantaggio strategico nella tecnologia ipersonica

Un "tema caldo" delle profezie militari riguardo Cina, Russia e Usa è centrato sullo sviluppo e l'uso delle tecnologie ipersoniche per missili e droni come mezzo d'attacco invulnerabile. Come vedremo non tutte le tre potenze hanno affrontato e risolto con successo questo compito.

Gli Stati Uniti, la Cina e la Russia hanno aumentato negli ultimi anni i loro sforzi per equipaggiare le proprie forze armate con missili altamente distruttivi e veicoli quali quelli descritti nella parte precedente dell'articolo. Il recente discorso di Putin a Mosca riflette questa condotta, presentando una serie di armi e mezzi con caratteristiche ipersoniche, come l'Avangard e il Kinzhal.

Il Dottor Michael Griffin, Sottosegretario alla Difesa per la Ricerca e l'Ingegneria, conferma:

"Noi (gli Usa -NdT-) oggi, non abbiamo sistemi in grado di minacciare o contrastare armi ipersoniche...e non abbiamo difese contro attacchi portati da sistemi ipersonici. Non appena i nostri potenziali avversari schiereranno queste armi e questi sistemi, ci troveremo in completo stato di svantaggio e inferiorità".



Ulteriore conferma che gli Usa sono indietro in questo campo ci viene dal Generale John Hyten, Comandante del Comando Strategico Usa:

"Non possediamo allo stato attuale nessuna difesa in grado di contrastare o negare l'uso di simili armi a nostro detrimento, quindi, automaticamente, contro tale possibilità possiamo ricorrere solo al nostro deterrente strategico, organizzato nella triade nucleare (cioé missili intercontinentali, sottomarini lanciamissili e bombardieri strategici a lungo raggio -NdT-).

Lo sviluppo delle armi ipersoniche é stato parte della dottrina militare che Cina e Russia hanno sviluppato ormai da lungo tempo, sotto la spinta e la guida di differenti motivazioni. Innanzitutto le armi ipersoniche rappresentano una maniera di raggiungere parità strategica con gli Stati Uniti senza avere bisogno di eguagliare il potere di spesa militare americano. L'ammontare di armi e armamenti posseduto dagli Stati Uniti attualmente non può venire eguagliato da nessun altro stato del mondo; esso é il risultato di decenni di spese militari illimitate da parte di Washington (almeno dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica) che ha surclassato dalle cinque alle quindici volte il volume di spesa combinato degli stati immediatamente inseguitori nella 'hit parade' degli stanziamenti per la difesa.

Per queste ragioni la Marina Usa é in grado di schierare dieci gruppi di portaerei, centinaia di aeroplani e sviluppare dozzine e dozzine di progetti contemporaneamente. Nel corso degli ultimi 30 anni la macchina militare americana ha visto il proprio unico avversario di pari classe, l'URSS, morire e decomporsi senza che fosse necessario sparare un solo colpo. Questo, a partire dagli anni '90, ha portato uno spostamento di paradigma, dalla preparazione per una guerra mondiale contro un nemico in grado di porre una minaccia "di pari grado" a uno che prevedeva "interventi di polizia" e guerre minori contro avversari in grado di schierare forze solo semi-moderne (Yugoslavia/Serbia, Afghanistan, Irak...). Pertanto, furono favoriti gli investimenti per la produzione e manutenzione di armi già esistenti e limitati o cancellati quelli per la ricerca avanzata e lo sviluppo di armi ad alta e altissima tecnologia, considerate se non proprio 'inutili' quantomeno ridondanti dovendo affrontare paesi del Terzo Mondo.

La decisione di concentrarsi sull'acquisizione di grandi quantità di aeroplani, carri armati, sottomarini e vascelli di tipo già esistente, con uno sforzo economico notevolissimo durato circa vent'anni, ha portato a un arsenale americano ricchissimo di sistemi che, sebbene all'avanguardia quando furono progettati e costruiti, risentono adesso di diversi sintomi di obsolescenza, nonostante programmi di aggiornamento e migliorie. Tutti questi problemi non erano eccessivamente apparenti fino al 2014, quando il concetto di una nuova "competizione tra superpotenze" (o almeno tra potenze quasi sullo stesso piano) ritornò 'en vogue', portando con sé il bisogno per gli Usa di tornare a pensare alla possibilità di un confronto contro avversari in grado di avvicinarsi al livello di potenza di fuoco che da oltre vent'anni gli Usa consideravano propria esclusiva 'riserva'.

Spinti dalle circostanze a seguire strade ben differenti da quelle percorse dagli Americani, Cinesi e Russi iniziarono a fine anni '90 una razionalizzazione delle proprie forze armate, focalizzando la loro attenzione su quelle aree che avrebbero meglio permesso una difesa contro il potere militare statunitense, Non é affatto una coincidenza che la Russia abbia accelerato con forza il suo programma di difesa missilistica introducendo sistemi rivoluzionari come il Pantsir, l'S-300 e l'S-400 che consentono una difesa efficiente contro bersagli 'stealth', missili cruise e missili balistici. In particolare, trovare una contromisura contro la tecnologia 'stealth' su cui il Pentagono aveva puntato fortissimo per garantirsi la supremazia militare era un imperativo urgentissimo e, con l'entrata in servizio degli S-400 sembra proprio che la Russia abbia risolto quel rompicapo. Con la prossima entrata in produzione seriale degli S-500 Mosca potrebbe avere addirittura realizzato il sogno 'reaganiano' di uno scudo di difesa antibalistico realmente efficace. In una maniera simile la Repubblica Popolare Cinese ha accelerato al massimo il proprio programma missilistico interconinentale, riuscendo in appena dieci anni a produrre un deterrente credibile con un vettore paragonabile agli SS-18 russo-sovietici o ai Minuteman III americani, con un raggio effettivamente globale e veicoli di rientro multipli.

Dopo aver 'sigillato' i propri cieli con una robusta difesa antiaerea/antimissile e avere raggiunto una confortevole parità nucleare con gli Americani, Mosca e Beijing hanno iniziato a concentrare la loro attenzione sul sistema ABM di difesa antibalistica, che Washington aveva iniziato fin dai primi anni 2000 a schierare intorno ai loro confini, e anche al sistema missilistico AEGIS installato sulle navi della marina USA. Come Putin aveva avvertito, questi elementi ponevano un 'pericolo esiziale' che metteva a repentaglio la capacità russa (e cinese) di lanciare un "second strike" vulnerante in caso di 'primo colpo' nucleare americano; attraverso questa minaccia gli Stati Uniti speravano di intimidire Russia e Cina negando loro il conforto della dottrina "MAD" (Mutua Distruzione Assicurata).

Per questa ragione Putin fin dal 2007 ha continuato ad avvisare i partner occidentali della Russia che il suo paese sarebbe riuscito a sviluppare un sistema per annientare l'ABM americano. In capo a pochi anni sia Russia che Cina sono riuscite nel compito, testando e schierando vari tipi di missile "da sfondamento" (alcuni con caratteristiche ipersoniche) che beneficiano di numerose importanti scoperte scientifiche effettuate nei due paesi, contro le quali gli Usa non hanno rimedi o strategie.

Attualmente non esistono difese efficaci contro attacchi anche solo parzialmente ipersonici; dato il trend dello sviluppo e dell'impiego sempre più massiccio e affidabile di propulsori ramjet/scramjet (statoreattori e statoreattori a combustione supersonica) anche sulla prossima generazione di jet da combattimento, sembra che sempre più paesi saranno interessati a equipaggiarsi con questi sistemi rivoluzionari. La Russia, per annientare la superiorità navale americana, ha già messo in servizio il missile antinave "Zircon", di cui presto metterà in vendita una versione da esportazione con raggio di 300 Km.

Russia e India hanno lavorato insieme al missile Brahmos, che é un primitivo vettore ipersonico, le cui future versioni potranno venire lanciate tranquillamente dal Sukhoi-57. Anche se é una tecnologia recente, l'ipersonicità sta già causando numerosi mal di testa ai pianificatori militari occidentali, che stanno solo ora iniziando a realizzare quale vantaggio sia stato accumulato dall'asse russo-cinese.

It is a defensive strategy that could potentially halt US Naval power projection as well as its ability to control the skies, two linchpins in the way the US plans to fight its wars. No wonder think-tanks in Washington and four-star generals are starting to sound the alarm on hypersonic weapons.

Ci vorranno anni e anni perché il tentativo americano di colmare tale 'gap' (se pure é possibile) possa produrre qualche risultato. La Lockheed Martin ha recentemente vinto un contratto a tal fine. Nel frattempo i due giganti d'Eurasia si concentrano sulla mutua integrazione tramite la Nuova Via della Seta e l'Unione Eurasiatica, un accordo strategico che proibirà a Usa e NATO di intervenire nelle aree-chiave per gli interessi di Mosca e Beijing, nell'heartland del continente. A quel punto sarà creata una enorme 'zona di esclusione' dove gli Stati Uniti e i loro lacché non potranno agire militarmente in alcun modo.

Obiettivo russo-cinese é quindi la realizzazione di una sfera di anti-accesso/negazione d'area (A2AD) che vada dalle loro coste ai loro cieli fino al cuore del confine comune, tale area sarà rinforzata e spalleggiata dalla minaccia delle armi ipersoniche, tramite cui Russia e Cina potranno minacciare e offendere le linee logistiche marittime dell'Atlantide/Cartagine a stelle e strisce o prendere di mira i suoi gruppi di intervento basati attorno alle portaerei nucleari o anche i suoi siti antibalistici ABM.

Questa strategia difensiva sarà in grado di bloccare la proiezione di potenza americana, basata sulle task force navali e sulla minaccia di aerei supposti 'invisibili' come si é strutturata a partire dall fine del bipolarismo Usa-Urss e ampiamente sperimentata contro Belgrado, Kabul, Bagdad negli anni dell'hubrys unipolaristica degli anni '90 e primi 2000. Non é affatto sorprendente che i centri studi washingtoniani e gli alti papaveri del Pentagono da diverso tempo suonino l'allarme come novelli Paul Revere che vedono arrivare gli Inglesi dal mare. Ma c'é ancora tempo perché i loro allarmi sortiscano qualche effetto?



2 commenti:

  1. Стратегическая культура. кто-то продолжает работает на гиперзвуке, а кто-то на пердячем пару( от слова жопа).

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  2. Articolo veramente molto interessante.
    Fabio

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