mercoledì 16 maggio 2018

Lavrov definisce "blasfema" la pretesa sionista di chiamare 'terroristi' le vittime della mattanza di Gaza!

La diplomazia del Cremlino é sempre aperta, onesta e va dritta al punto.

Se lo ricordino i 'commissari da calciomercato' che si sono scatenati in un'orgia di CAZZATE dopo il 9 maggio perché "Budyn syonista dradydore ha inkontrato netagnahu!".

La Russia parla con tutti, l'ha sempre fatto e continuerà a farlo, ma non mancherà mai di PARLARE CHIARO.
Lo abbiamo visto di nuovo oggi, quando, replicando ai comunicati di Tel Aviv, il capo della diplomazia russa, Sergei Lavrov, ha definito "blasfema" la pretesa sionista di definire 'terroristi' le vittime del massacro consumatosi a Gaza in occasione dell'anniversario della 'Nakba'.

Una posizione chiara, dura, conseguente.

La posizione che ci si può aspettare da Mosca, dalla Terza Roma, aperta al dialogo ma non a transigere sui fondamentali del Diritto e dell'Umanità.

Che si pensino, i commentatori da tastiera, i Metternich di Facebook.


2 commenti:

  1. Fra gli assassinati dagli israeliani c'è anche un neonato? E' da considersi un "terrorista", consapevole di esserlo?
    Gli ebrei sono il bubbone purulento del genere umano assieme a tutti quelli che sostengono le loro azioni criminose.

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  2. È già difficile arrivare ad essere un Metternich, figuriamoci un Lavrov

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