Nel corso degli ultimi dodici anni la Marina dell'Armata di Liberazione del Popolo ha messo in linea una portaerei (con la seconda attualmente in fase di prove in mare), ventun cacciatorpediniere, venticinque fregate e ventiquattro corvette; inoltre dal 2002 a oggi ha acquisito dieci sottomarini nucleari da attacco o porta-SLBM e poco meno di una quarantina di moderni ed efficienti sottomarini diesel-elettrici.
Non c'é da stupirsene visto che, nonostante i colossali investimenti per la Nuova Via della Seta, la maggior parte delle materie prime per le fabbriche cinesi e dei beni che da esse inondano i mercati di tutto il mondo passano ancora per le vie di commercio marittimo: la Repubblica Popolare Cinese non ha alcuna intenzione di lanciarsi in inutili "corse agli armamenti" contro gli Usa o altri paesi, ma ha il dovere e il diritto di sviluppare una forza navale adatta a proteggere i propri interessi, anche attraverso un costante pattugliamento delle vie di comunicazione navale.
Sulle pagine di Asia Times sono state riportate le dichiarazioni del Colonnello Zheng Ye, ricercatore presso l'Istituto Navale della Repubblica Popolare che ha elaborato sulla possibilità che la Marina di Beijing si stia orientando sulla creazione di una flotta di sei moderne portaerei. Secondo la convenzionale saggezza degli esperti di cose navali per ogni portaerei "disponibile" a compiere missioni (se necessario) o a girare per i mari a "mostrare la bandiera" deve esisterne una in riparazione e una terza in addestramento.
Quindi la Cina alla fine di questo programma di costruzione navale avrebbe DUE portaerei da schierare (probabilmente una nel Pacifico Occidentale e una nell'Oceano Indiano Settentrionale, i mari più importanti per l'economia di Beijing), due da tenere in bacino a riparare (pronte per avvicendare quelle in missione) e due in addestramento.
Lo scenario sembra realistico e la Cina ha sicuramente (dopo l'esperienza fatta nel trasformare e adattare l'attuale "Liaoning" e quella accumulata nel costruire da zero la "001A") il denaro, le infrastrutture cantieristiche e le conoscenze necessarie a costruire altre quattro superportaerei, probabilmente terminandole entro il 2049, anno in cui verrà festeggiata la vittoria delle forze comuniste nella guerra civile del 1945-49 e quindi il secolo di fondazione della Repubblica Popolare.
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