martedì 23 ottobre 2018

"GROSSO GUAIO A KUWAIT CITY" Erdogan si prepara a impiantare una base militare anche nel piccolo emirato?


Mentre le ripercussioni della mossa della Turchia di creare una base militare in Qatar continuano a ramificarsi, Ankara sta andando avanti aggiungendo una dimensione militare anche alle proprie relazioni con il Kuwait. Ankara, i cui rapporti con il Kuwait si sono intiepiditi negli ultimi due anni, ha recentemente firmato un accordo di cooperazione militare con il piccolo emirato del Golfo Persico incuneato tra Iraq e Arabia Saudita.

Secondo l'accordo firmato dai Vicecapi di Stato Maggiore dei due paesi durante la riunione del Comitato di Cooperazione Militare Turco-Kuwaitiano, le due nazioni hanno in programma di condividere le loro esperienze militari e coordinare le loro attività a partire dal 2019.

L'accordo avviene sullo sfondo degli stretti legami della Turchia per diventare uno scudo per il Qatar contro l'asse Arabia Saudita-Emirati Arabi, la decisione di Riyadh di assistere i Curdi in Siria e le tensioni esplose con la sparizione di questo mese del giornalista saudita Jamal Khashoggi a Istanbul.

Il Kuwait si è preoccupato delle intenzioni di Mohammed bin Salman fin dal momento della sua nomin a Principe Ereditario dell'Arabia Saudita. Inoltre, la decisione dell'amministrazione Trump di sostenere Riyadh ha indebolito alcune delle difese su cui il Kuwait sperava di poter contare.



La visita di "MbS" in Kuwait il 30 settembre per discutere dei problemi ricorrenti tra i due paesi e la questione del Qatar non è andata bene. L'incontro, destinato a durare circa due ore, fu interrotto quasi subito giacché, avendo "studiato diplomazia" alla 'scuola americana' MbS non era andato a 'trattare' ma si aspettava niente di meno che una resa incondizionata ai suoi voleri...esattamente la stessa cosa che si aspettava da Yemen e da Qatar...e sappiamo molto bene come si siano sviluppate quelle 'agende'.

La crisi tra i due paesi si è intensificata nel 2014 a causa di dispute sui loro campi petroliferi comuni di Khafji e Wafra. Il Kuwait si era opposto all'inclusione di Chevron nell'operazione del loro sfruttamento e i Sauditi, per tutta risposta, cessarono unilateralmente la produzione. Il Kuwait dice che gli sono stati negati $ 18 miliardi di entrate e vuole essere risarcito. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump vuole da una spinta saudita alla fornitura mondiale di petrolio in sostituzione dell'ammanco previsto per la sparizione della produzione iraniana dal portfolio petrolifero a stelle e strisce, e MbS vuole riprendere la produzione nei campi petroliferi comuni il prima possibile. Nei corridoi politici del Kuwait, Mohammed viene ora definito "Il Piccolo Saddam".

Per far fronte a queste pressioni, il Kuwait si sta avvicinando a attori come la Turchia che potrebbero contribuire a fornire una qualche forma di protezione. Un Principe saudita ha espresso il disagio di Riyadh verso queste mosse kuwaitiane chiedendo apertamente l'occupazione del paese. Il Principe Khalid bin Abdullah bin Faisal bin Turki, in un tweet, ha definito "Una nuova operazione di Tempesta Determinata" (il nome in codice della fallimentare guerra allo Yemen) per liberare il Kuwait dai Fratelli Musulmani e da "Hamad", termine derisorio con cui a Riyadh si definisce la leadership del Qatar.

L'inimicizia tra Kuwait e Arabia Saudita risale alla disputa di confine durante il crollo dell'Impero Ottomano. I sauditi avevano respinto l'Accordo britannico-ottomano del 1913 che tracciava i confini del Kuwait, del Qatar, del Bahrein e dello Shatt al-Arab e dichiarava guerra al Kuwait. Nel 1922, sotto il Protocollo Uqair imposto dagli Onglesi, due terzi del territorio del Kuwait furono ceduti ai sauditi. I Kuwaitiani, che non erano stati invitati al tavolo delle trattative, erano rappresentati dall'inviato britannico Percy Cox. I Kuwaitiani non hanno mai dimenticato questa pugnalata.

Un accordo militare con la Turchia solleva ora la questione se il Kuwait, come il Qatar, stia cercando protezione militare. L'editore Abdul Bari Atwan del quotidiano "Rai al Youm", in un articolo basato su fonti kuwaitiane, ha scritto che l'accordo turco-kuwaitiano potrebbe portare allo schieramento di truppe turche in Kuwait, non diversamente da quanto successo recentemente in Qatar. "L'accordo non esclude lo spiegamento di truppe turche in Kuwait e l'acquisto di armi turche, compresi i veicoli blindati, sulla falsariga dell'accordo tra Turchia e Qatar che difende Doha contro i paesi del Golfo", ha scritto Atwan.

Gli sforzi della Turchia per vendere prodotti dell'industria della difesa al Kuwait non sono un segreto. La Turchia ha partecipato alla Fiera della Difesa e dell'Aeronautica del Kuwait 2017 con 23 compagnie.

Il ricercatore libanese Ali Mourad ha detto che i Kuwaitiani sono seriamente preoccupati per l'invasione: "I Kuwaitiani hanno bisogno di una forza regionale come la Turchia per affrontare le cattive intenzioni saudite. Hanno davvero paura dell'invasione saudita a causa della crisi dell'egemonia nei giacimenti petroliferi, i legami del Kuwait con il Qatar e l'apparente 'carte blanche' lasciata da Trump all'instabile e vendicativo MbS".

Mourad ha detto: "A causa delle sue paure prevalenti, l'Emiro Sheikh Al-Sabah è andato a Washington nel settembre 2017 per rafforzare i legami con Trump. Negli ultimi tre anni l'ambasciatore kuwaitiano a Washington ha ospitato i ricevimenti del giorno della festa nazionale del Kuwait presso l'Hotel Trump International del Distretto Columbia. Ovviamente stanno cercando di prendere provvedimenti per liberarsi dall'egemonia saudita. "

Mourad ha aggiunto: "Ma la situazione non è la stessa al giorno d'oggi. I Kuwaitiani temono una minaccia critica da parte di una cricca-canaglia in Arabia Saudita. Questo è il motivo per cui chiamano 'Mbs' Piccolo Saddam. l'Emiro Sheikh Sabah è in una posizione debole. Questo è il motivo per cui sta cercando un'alleanza con Erdogan. Questo non è esattamente quello che vogliono, ma non hanno altra scelta. Non possono chiedere aiuto all'Iran e non esiste un potere regionale diverso dalla Turchia al quale rivolgersi".

L'emiro kuwaitiano, a causa della fragile posizione del suo paese, ha cercato modi per evitare problemi ricorrendo alla "diplomazia della mediazione". La mediazione kuwaitiana ha aiutato durante la crisi del 2014 con il Qatar. Ma l'affinità di Trump con il campo degli Emirati Arabi Uniti nella crisi del 2017 ha reso gli sforzi di mediazione del Kuwait apparentemente inutili.

Sabah, pensando che il Kuwait sia il prossimo obiettivo dei Sauditi dopo il Qatar, aveva fatto arrabbiare l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti dicendo a Trump che i Sauditi e gli Emiratini vogliono una soluzione militare alla crisi del Golfo. I sauditi affermano che i qatarioti stanno influenzando il Kuwait attraverso i Fratelli Musulmani, mentre i Kuwaitiani accusano i Sauditi di assumere dei salafiti kuwaitiani che si sono laureati all'Università di Medina come "agenti di influenza".

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