Un eminente analista militare siriano ha accusato ai microfoni di Sputnik News gli Stati Uniti di essersi profusi in sforzi per convincere i gruppi terroristici di stanza nel Nord della Siria a violare l'accordo di Sochi che prevedeva il loro ritiro per la creazione di una zona demilitarizzata.
Sputnik ha dato voce al Colonnello in pensione Mari Hamdan il quale, citando fonti confidenziali, ha detto lunedì che i gruppi terroristici di Idlib hanno stretti legami con un certo numero di Stati che si oppongono alla stabilità in Siria, guidati dagli Usa e dalla Francia, che li hanno convinti a violare l'accordo di cessate il fuoco e di creazione della zona demilitarizzata.
"Gli Stati Uniti dovrebbero essere accusati per aver messo a repentaglio il processo politico per la soluzione della crisi in Siria", ha aggiunto.
Nel frattempo, il capo del Centro di Riconciliazione russo Vladimir Savchenko ha detto che nonostante il cessate il fuoco dichiarato, i gruppi terroristici continuano a lanciare razzi e granate di mortaio verso la zona smilitarizzata di Idlib.
Sulla base dei rapporti, i terroristi hanno attaccato Raasheh e Ashq Baer nella provincia di Latakia e la regione di Maknes al-Duwairi ad Aleppo; hanno anche preso di mira le posizioni dell'Esercito nella regione di Tadef vicino alla città di Al-Bab, sempre intorno ad Aleppo.
Ankara finora non è riuscita a convincere i gruppi terroristi a lasciare la zona smilitarizzata nel Nord-Est di Lattakia, Sud di Idlib, Nord di Hama e Ovesti Aleppo una settimana dopo la scadenza di un termine menzionato nell'accordo di Sochi.
Nel frattempo, l'esercito siriano ha continuato i suoi progressi militari tutta la Siria nelle ultime 24 ore e ormai é sempre più probabile che un'offensiva generale venga scatenata anche verso Idlib e zone circonvicine.
Raschiano il fondo del barile, mai nella storia di questi mangimmerda si è arrivati ad un così basso livello strategico.
RispondiEliminaNon riesco a provare, qual cosa di diverso dal senso di vomito.