martedì 13 marzo 2018

"Che cosa succede ad Afrin?" PALAESTINA FELIX analizza movimenti, dichiarazioni, azioni e reazioni!

Già un paio di volte alcuni lettori hanno domandato aggiornamenti sulla situazione nel cantone di Afrin.

Ovviamente a paragone di quanto succede nel Ghouta Est, alle porte della capitale siriana, gli eventi nel remoto angolo nord-occidentale della Siria erano molto meno importanti, quindi ho dovuto dare la precedenza ad altri aggiornamenti (anche perché il tempo che dedico a questo outlet giornalistico é limitato da questioni di ordine pratico).

Oggi però la relativa tranquillità dei fronti più importanti mi permette di rispondere a tali richieste

Che cosa sta succedendo? Vediamolo insieme:




  • Dopo settimane di offensiva e perdite ingentissime i somari ottomani "secondo esercito della NATO" sono arrivati faticosamente a circondare l'abitato di Afrin (affrontando gli scappati di casa del PKK, mi chiedo che cosa mai sarebbe successo se i turcazzi si fossero mai trovati di fronte all'Armata Rossa dell'epoca Brezhnev).
  • Nessun sito dove si siano schierate forze siriane (milizia NDF e simili) é stato lontanamente sfiorato da bombe o granate di Erdogan
  • I curdacci stanno lasciando posizioni come: Kamari, Ziyara, Burj al Kasi, Bashmira, Busafana, Deir Jamal, Tal Rifat, Minegh e soprattutto l'ex-base aerea di Minegh alle forze siriane.

Che cosa vuol dire tutto ciò? A chi sia minimamente smaliziato suggerisce l'idea che oltre la postura e le dichiarazioni roboanti e "per i media" Turchia e Siria (con la sapientissima, paziente, certosina mediazione moscovita) stiano da una parte eliminando fisicamente l'infrastruttura materiale della milizia curdaccia YPG/PKK (prevediamo alti lai e spinellagioni funebri nel centro sociale burino frequentato dallo stipendiato dei servizi zekkokalkare, per commemorare la dipartita del loro sogno anarco-reduzionista bookchiniano) e dall'altra disarmandone e neutralizzandone le unità combattenti facendosi consegnare l'hardware pesante e occupando località che fino a prima dell'attacco turco i 'kurdonki' avrebbero difeso sparando contro lo stesso Esercito Siriano.

A chi chiede: "Ma i Turchi rimarranno in Siria", rispondo, come non si dovrebbe fare, con un'altra domanda: "I Turchi sono rimasti in Irak?".

Non esiste che l'integrità nazionale siriana sia compromessa, Mosca non può permetterlo perché creerebbe un precedente che danneggerebbe irrimediabilmente la sua reputazione come alleato della Siria.

Mosca ha molte opzioni per convincere Erdogan a compiacerla, ritirandosi come e quando sarà meno dannoso per la sua immagine di ducetto attaturkoide...ad esempio Vladimir Kozhin ha dichiarato proprio ieri che la consegna degli avanzati sistemi S-400 ad Ankara "POTREBBE" venire accelerata all'inizio del 2020.

Ovviamente il condizionale é legato a quanto Erdy farà il bravo bambino.





12 commenti:

  1. Grazie mille. Puntualissimi come sempre.

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    1. Quando posso mi fa sempre piacere venire incontro alle richieste della "readership"...se non ci riesco è per motivi di tempo materiale! ;)

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  2. Grazie Dott Kahani, contraccambio la sua gentilezza cliccando ogni giorno sui banner pubblicitari del suo sito

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    1. Grazie mille! Questo é un ottimo modo per sostenerci...così come quello di linkare e postare le news del nostro blog su Facebook, VKontakte e altri social!!

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  3. Si,direttore,la sua analisi e' condivisibile,ma che ne dice dell'est eufrate,dove gli americuli vorrebbero mettere radici,chi dovrebbe prendersi la briga in quel caso di togliergli la tovaglia da sotto i piedi?

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    1. Secondo il mio personale convincimento se ne andranno una volta che le possibilità effettive di influenzare la situazione siriana da quella postazione si saranno rivelate meno di zero...comunque seguiremo lo sviluppo degli eventi.

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  4. Carissimo Dottor Kahani,
    la ringrazio per le preziose e liberatorie informazioni, emozioni e analisi che ha saputo tenacemente diffondere in questi anni, a compensare la pietosa messinscena dei molti media 'di regime': una vincente battaglia asimmetrica, complimenti:-)
    Un pensiero d'amore, un omaggio e un inchino alle sorelle e fratelli siriani che mentre viaggiavo senza meta precisa con un semplice zaino mi avevano sempre spontaneamente sorriso, accolto, invitato, rifocillato, ospitato con una toccante, profonda, educatissima civiltà finora mai trovata in nessun altro paese, mentre già accoglievano, unici al mondo, un milione e mezzo di profughi iracheni.

    Anche in questa calorosa umanità sono imbattibili:-)

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    1. Il suo commento mi riempie di orgoglio...continuerò la mia piccola, personale, tenace 'battaglia' contro i grossi calibri della (dis)informazione atlantista...sapendo che lettori come lei la apprezzano e la sostengono!

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  5. Vi sono molte altre opzioni che la Russia potrebbe usare , il gas naturalmente, ma anche il turismo, infatti molti turisti russi visitano la Turchia ogni anno e sono una voce molto importante nelle sue entrate. Devo dire che il popolo turco ha buone relazioni , ricambiate, con I turisti russi.
    Sono I politicanti che creano I problemi non I popoli.

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  6. Da sempre era chiaro che i Kurdi meritano ampia autonomia nelle loro terre, ma non l'indipendeza, incompatibile con uno stato unitario siriano.
    La fase del nazionalismo basato su componente etnica, purtroppo appoggiato dagli USA da 100 anni, per sgretolare gli avversari, volge al termine.
    Vi saranno rigurgiti, ma la via di mantenere Stati multietnici e multireligiosi, e' l'unica per assicurare la Pace nel mondo.
    Gli attacchi contro la Jugoslavia, l'URSS, poi contro la Federazione Russa, la Siria, la Libia, il Sudan, la Somalia, lo Yemen, portano al disastro.
    Teniamoci saldi personaggi come Putin ed Assad, saranno autoritari quanto volete, ma assicurano un buon futuro ai loro popolo.
    Federico
    Non sono accettabili

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    1. Mettiamoci anche Xi Jinping, ora che non ha più limiti alla rielezione!

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  7. teniamo conto che il Pentagono non vuole vincere o perdere una guerra,ma semplicemente farla, e al più a lungo possibile.Per cui addomesticati i curdi faranno qualcos'altro, e ciò che mi viene più probabile è spingere ancora di più la Turchia in guerra in Siria.

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