Il Presidente americano Donald Trump e suo genero Jared Kushner hanno "partorito" un 'piano per la Palestina'.
Quello che é grave é che pensano pure che sia realizzabile.
Secondo questo piano, alcuni tratti del quale sono stati resi pubblici dal sito-web 'Al-Arabi al-Jadid' i Palestinesi dovrebbero adattarsi a vivere in un 'Bantustan' ancora più piccolo di quello attuale, grosso modo in metà della Cisgiordania, dovrebbero venire completamente espulsi da Gerusalemme e accettare di venire ammucchiati in una 'new town' che si formerebbe fuori da Gerusalemme, praticamente unendo villaggi e banlieues circostanti, con un 'corridoio' controllato dal regime ebraico e quindi chiudibile a sua volontà e discrezione per quegli 'ostinati' che volessero ancora insistere per andare a pregare alla Moschea di Al-Aqsa.
Ovviamente il piano ha la entusiastica approvazione delle petromonarchie saudita ed emiratina.
Di fronte a questo piano si potrebbe a quel punto in alternativa proporre ai Palestinesi di farsi uccidere in massa, la differenza non sarebbe poi molta.
Nel 1991, allo zenit del potere assoluto degli Usa, George W. Bush impose a Tel Aviv un processo negoziale che ci vollero molti anni e moltissimi sforzi al regime sionista per sabotare e deragliare completamente.
Nemmeno Bush Sr. si era mai sognato di imporre una simile "roba" a una dirigenza palestinese che, 27 anni fa, non avrebbe avuto alcun modo di opporvisi.
Adesso, dopo ventisette anni e un processo di decadenza americana dallo stato di 'Iperpotenza' che aveva all'epoca, il solo fatto che Trump e genero possano solo pensare che il loro piano sia realizzabile è qualcosa che sconcerta ed affascina, perché mostra la completa ignoranza della classe dirigente americana riguardo alla distanza tra i propri desideri e quel che realmente sia possibile ottenere.
Con un "piano" del genere, una Terza Intifada non é solamente garantita e assicurata, ma sarebbe matematicamente anche la più sanguinosa delle tre.
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