domenica 10 giugno 2018

Il Ministro dell'Energia iraniano dichiara che la "fuga" delle compagnie occidentali non preoccupa affatto la Repubblica Islamica!

In seguito alla decisione di Donald Trump di uscire dall'Accordo Nucleare siglato nel 2015 con l'Iran, dozzine di compagnie occidentali che (molto timidamente) avevano mostrato interesse a una cooperazione economica con la Repubblica Islamica si sono affrettate a cancellare contatti e sondaggi, nel timore di incorrere in sanzioni da parte di Washington.

Parliamo di gruppi come Boeing, Total, General Electric, Shell, Maersk, Airbus, Groupe PSA e Renault.



Interrogato in proposito dall'Agenzia Tasnim, il Ministro dell'Energia di Teheran, Reza Ardakanian, ha detto che questo non rappresenta affatto un motivo di preoccupazione.

"Conosciamo bene il timore dei grandi gruppi economici occidentali di finire sotto gli strali americani; non sono interlocutori affidabili, lo hanno dimostrato più e più volte negli ultimi quaranta anni, quindi anche quando l'accordo venne raggiunto tre anni fa i decisori e i pianificatori dell'economia iraniana non hanno certo puntato tutte le carte del paese sulla possibilità di intrattenere massicci scambi con simili partner".

Ovviamente il motivo per cui l'Iran non é affatto preoccupato dalla retromarcia delle timide compagnie occidentali é che tutte le sue carte per un vigoroso e promettente sviluppo economico sono state giocate guardando verso Est.

Anche nella recente esplosione di investimenti stranieri in Iran, il ruolo giocato da compagnie occidentali é stato minimo, se non addirittura nullo, visto che i grandi gruppi (che fin dall'elezione di Trump sospettavano un cambio di rotta Usa sul JCPOA) non avevano effettuato ancora nessun grande investimento nel paese.

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