mercoledì 22 agosto 2018

Il Neopremier pachistano Imran Khan dichiara che Islamabad non seguirà più Washington nella sua fantomatica 'Guerra al Terrorismo'!

"Gli Stati Uniti hanno dichiarato 'guerra alla droga' negli anni '80 e il consumo di cocaina, crack, meth, eroina e oppioidi é esploso...poi nel 2001 dichiararono 'guerra al terrorismo' e il radicalismo wahabita e salafita si é diffuso in tutto il mondo...sarebbe il caso che ora gli Usa dichiarino 'guerra' agli stipendi e alle pensioni!".

Così la barzelletta.

Ovviamente i fedeli lettori di Palaestina Felix sanno che le "guerre" dichiarate dalla Casa Bianca servono a penetrare teatri geopolitici per portare avanti gl'interessi di Washington...della droga e del terrorismo non solo gli Usa SE NE FREGANO ma, come insegna la storia del 'Triangolo d'Oro', del narcostato colombiano, e dell'esplosivo ritorno della coltivazione dell'oppio in Afghanistan dopo l'invasione Usa, sono proprio loro stessi a facilitarne la diffusione (così come lasciano diffondere il wahabismo ai loro lacché per destabilizzare le zone importanti per lo sviluppo della sfera eurasiatica: Sudest asiatico, Filippine, Myanmar, Xinjiang, Asia Centrale...).

Adesso il neopremier pachistano Imran Khan ha dichiarato nel corso di un'intervista che il suo paese, pur volendo mantenere cordiali relazioni con gli Usa, "non sarà più loro alleato nella 'guerra al terrorismo'".

Segue video:



Ci aspettiamo che da un momento all'altro Imran Khan divenga un "dittatore" e il suo paese definito "regime".

Anzi, ne siamo praticamente certi.

7 commenti:

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    1. per la nostra protezione se non tu non sarai vivo a scrivere qste puttanate sui social, abbiamo dovuto farla cosi nessun bastardo entra nel nostro paese a rubare il petrolio o gas.

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  2. Direttore, ha dimenticato il Kosovo, di fatto Stato fantoccio affidato alla mafia albanese, sede di immense piantagioni di maryuana, di una enorme base aerea yankee e di campi di addestramento per jihadisti. Non male, come effetto collaterale della frantumazione della Yugoslavia

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  3. Ah, ecco: immense piantagioni di "maryuana"(?!), certo non di marijuana...:D :D

    "La produzione, la vendita e il possesso di ogni genere di prodotto contenente marijuana terapeutica è illegale in Kosovo.
    La coltivazione, la vendita e il possesso di cannabis per fini ricreativi è illegale in Kosovo.
    In Kosovo la Cannabis si può trovare con relativa facilità, proveniente soprattutto dall'Albania. Tuttavia, il suo possesso è illegale e può essere punito."
    https://www.cannabis.info/it/blog/stato-legale-kosovo

    Mai stato in Kosovo?

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    1. scusa per la errata trascrizione dell'erba, di cui forse tu sei più esperto essendone consumatore. preferisci Cannabis sativa ? Chiarito questo, ti suggerisco di informarti meglio sulla realtà del Kosovo, Stato fantoccio narcotrafficante e IMMENSA PIANTAGIONE di marijuana etc. Non è certo linkando una pagina dove viene affermato che "in Kosovo la Cannabis è illegale" che si cambia la realtà. Come anche il fatto che esista, negli USA, la "DEA" che combatte il narcotraffico (mandando ogni tanto in onda dei bei filmini fatti a Hollywood stile Apocalypse Now) non cancella il fatto che gli USA controllino il narcotraffico mondiale.. e non a livello di "mafie", ma a livello governativo, tradizione dei Governi Occidentali sin dai tempi delle Guerre dell'Oppio contro la Cina (per imporre narcotraffico), tempi in cui il socio di maggioranza era l'Inghilterra, mentre ora lo sono gli USA

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  4. nota sul "Crimine in Kosovo) da wikipedia, benché strumento controllato dai "Padroni del pensiero" https://en.wikipedia.org/wiki/Crime_in_Kosovo

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  5. ovviamente, là dove viene scritto che le piantagioni sono largamente estese ma per uso "domestico",lasciando intendere che kosovari siano tutti seguaci della religione Rasta e consumatori di "ganja" (dedico questo termine all'ammalato di listeriosi che pensa di essere un Accademico della Crusca), occorre fermarsi nella lettura e farsi una risata. Interessanti anche i paragrafi dove si parla del Kosovo come di crocevia del traffico di eroina verso l'Europa Occidentale e come centrale del traffico di organi, il tutto sotto l'ala protettrice dell'esercito statunitense.

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