Sono stato di recente in Iran. Il popolo è forte, ma l'inflazione è altissima. Gli USA possono essere militarmente in crisi, ma nella finanza internazionale dettano legge a tutti. Legarsi alla moneta cinese mi sembra un po' azzardato. Temo che gli USA faranno polpette del commercio cinese. Gli basta bloccare le rotte marine commerciali con le loro flotte. La via della seta è ancora un abbozzo. Non riesco a vedere come contrastare la strategia finanziaria statunitense. Turchia e Iran sono un assaggio di quello che possono fare alla Cina. La vedo dura.
Orazio che strazio! Mi ricordo di te, eri quello che incensava sempre i curdi, che consigliava all'esercito siriano di ritirarsi da Deir ez Zour, e che dipingeva i terroristi come "ribelli per la democrazia" e Assad un "barbaro dittatore". "gli USA faranno polpette del commercio cinese"... Cerrrto come no. Ecco l'ennesimo sogno bagnato di Orazio. Salutiamo tutti Orazio che strazio che è da poco rientrato da una delicata missione in Iran...
Sganciare la moneta locale del dollaro e' la giusta strada per iniziare a essere immuni dai tentacoli della piovra americana.tutto deve essere coniugato con rapporti commerciali sostitutivi con l area asiatica
Ci sarebbe da scrivere per ore, ma , resta il fatto che il $dollaro non è legato a al gold standard dal 1971. La Federal Reserv, Corporation privata, stampa carta verde chiamata $dolladolla senza un valore corrispondente in oro. Ovvero : Ti trovi con dei fogli verdi che valgono meno della carta da culo che compri pagando con questi foglietti di carta. Idem con patate l'€, carta moneta stampata da una banca privata chiamata BCE.
Si chiama moneta Fiat, e di per se non c'è nulla di male. Come credi che abbiano fatto i Paesi d'Europa devastati a riprendersi abbastanza velocemente? Spesa a deficit. Non certo il tanto decantato 'piano Marshall'. Se sei sovrano nella moneta lo puoi fare, e se lo fai bene e con criterio funziona benissimo per lo sviluppo interno di un Paese. Lo dimostra l'attuale EU con i suoi trattati e l'euro: quando uno Stato perde la propria valuta va in crisi, perché è lo Stato sovrano l'unico che può spendere per il Paese. Il privato non può farlo e nemmeno le banche, perché loro creano debito, lo Stato sovrano invece SPENDE e stop. Come fece il Giappone, Stato sovrano nella moneta all'indomani dello tsunami che colpì vaste aeree del Paese dopo il terremoto dell'undici marzo 2011: la banca centrale nipponica stanziò subito circa 150 miliardi di dollari in yen, e non lo fece attingendo a riserve di valuta, ma semplicemente stampò la quantità corrispettiva in yen. La moneta Fiat non è il male, e se le valute fossero tutte agganciate all'oro i Paesi con riserve auree modeste non avrebbero letteralmente possibilità di sviluppo. L'Italia nel dopoguerra era un Paese devastato e bombardato, con la popolazione semi analfabeta in larga parte, senza riserve valutarie, di oro o altri metalli preziosi, e senza ricchezze di gas o petrolio. Dopo meno di 20 anni eravamo in pieno boom economico, e all'inizio degli anni 90 eravamo considerati come Paese economia industriale leader in Europa, e con un tasso di risparmio privato superiore al Giappone, al primo posto. Di fatto eravamo, dati alla mano, il Paese più ricco del mondo per risparmio procapite medio. Il problema non è la moneta Fiat, il problema è l'euro (così come il Franco FCA emesso e controllato dalla banca centrale francese), la sua struttura, moneta di nessuno Stato, controllata da un istituto non eletto, ma anzi indipendente dalla politica! e che segue politiche apertamente deflazionistiche. Ma questo non significa a priori che le valute Fiat (tutti i Paesi del mondo hanno valute Fiat) siano il demonio. Il fatto che Nixon fece uscire il dollaro dall'aggancio che aveva con l'oro, era dovuto essenzialmente al fatto che Paesi come la Francia presentavano dollari a vagonate e volevano l'oro in cambio, e ciò per gli USA cominciava a non essere più sostenibile; Nixon poi fece un accordo con i sauditi per garantirsi che loro e gli altri membri dell'Opec accettassero solo dollari per il loro petrolio: fu quello il momento dove il dollaro divenne davvero moneta dominante a livello globale, e ciò permise agli USA di finanziare senza limite il loro deficit (e così facendo finanziare budget colossali per la difesa).
Ad esclusione di : "con la popolazione semi analfabeta in larga parte" La rivoluzione Fascista porto la scolarizzazione in ogni angolo di terra italica, ben oltre ogni aspettativa temporale, per il resto concordo in buona parte.
Mah... Io tutta questa alfabetizzazione durante il fascismo non vedo... O meglio, non certo nelle percentuali sbandierarte dal regime fascista, tanto che nel dopoguerra, durante gli albori della televisione, erano comparsi programmi tv per insegnare alle persone a leggere e scrivere. Se il tasso di alfabetizzazione che il regime fascista sostenne di aver raggiunto fosse veritiero, non ci sarebbe certo stato bisogno di organizzare corsi televisivi di lettura e scrittura per la gente.
La Cina ha di fatto il debito americana in tasca e Trump lo sa. Se domani i cinesi decidono di vendere i titoli americani non basterebbero tutti gli edifici pubblici i brevetti e le disponibilità statali degli stati uniti per ripagare il debito (e non ci sono solo i cinesi che hanno titoli americani ... ) . E come se non bastasse il dollaro non è più equiparato con l'oro e alla minima scossa cinese il mondo venderebbe titoli americani che non varrebbero più nulla, facendo partire una inflazione spaventosa e devastante. E non dimentichiamo che sono i cinesi che consumano più idrocarburi al mondo quindi possono mandare in bancarotta l'industria petrolifere americana(con il gioco dei prezzi) , che è già sul filo del rasoio da anni perché hanno estratto in perdita pensando di speculare, ma non è andata così. Tramp lo sa e l'unico motivo perché ha fatto certe manovre di rilancio economico sospetto che le abbia concordate con i cinesi quando è andato in Cina. È vantaggioso per ambo le nazioni, da una parte i cinesi creano un mercato interno e consolidano gli investimenti fatti negli USA (che li frutteranno) e questi ultimi fanno partire la basso manovalanza (tipo l'acciaio ecc) che permetterà di far circolare il reddito (e da lì l'economia si sviluppa). Arzegan.
La materia finanziaria è la mia materia. Mi sono laureato con il massimo dei voti in tale materia. Poi ho scritto il libro LA CARTA MONETA, ARMA FONDAMENTALE DEL CAPITALISMO. Ha riscosso discreto successo. Tuttavia in pochissimi credono realmente nel potere di signoraggio del dollaro. In sostanza, pochissimi hanno fiducia di poter abbattere questa struttura di potere. E se vai allo scontro, pensando che sarai comunque perdente, perderai la partita. Sig. Kani, eccezionale il fatto che lei pensi che si' sarà dura, ma può vincere un sistema di potere multipolare, in cui Cina, Russia, Iran, assieme a tante altre nazioni, possano stabilire con le loro valute nazionali le ragioni di cambio dei loro beni e servizi. Senza la mediazione e le tosature, anche mortali, stabilite dalle borse anglosassoni. Grandi prospettive ed una speranza di vittoria sono oggi qui. Se non ora, quando ? Federico
Signori, non il rial, ma ciò che vi sta dietro - la seconda riserva di petrolio al mondo - sta per essere legata allo yuan cinese. È questa la novità. Ma temo che il demonio non cederà senza lottare.
Sempre più Paesi vendono titoli di debito americano, sempre più Paesi operano attivamente per sganciarsi o bypassare il dollaro, oppure si mettono d'accordo tra Paesi con accordi bilaterali di swap, per usare le loro valute nazionali nei loro interscambi commerciali. Di questo passo, è chiaro che nel giro di qualche anno, la posizione vantaggiosa del dollaro nei mercati finanziari tanto abusata dagli americani, tenderà a cessare. Ci sono poi Paesi come la Russia, Iran e altri che sanno bene come agire per aggirare queste sanzioni. Il fatto che poi qualcuno pensi veramente che i cinesi vendano di colpo 1,3 triliardi di dollari di titoli di debito americani è pura fantasia. In quel caso i cinesi ne soffrirebbero tanto quanto gli americani. Trump ha cominciato mettere dazi su certe merci o materie prime ben precise, perché sa bene che gli USA ormai stavano diventando una potenza ex industriale, per via di decenni di massicce delocalizzazioni, e per via di accordi commerciali 'globalisti' fortemente a svantaggio degli USA come quelli con il Canada e il Messico. Ad esempio l'Europa adotta dazi su certe merci americane ben più consistenti di quelli americani, come per le automobili sopratutto. Per invertire la tendenza (e così sta avvenendo) Trump ha imposto dazi per proteggere dalla concorrenza estera i produttori interni, e allo stesso tempo sta raggiungendo accordi con le società che hanno delocalizzato e che producono all'estero, ma che poi rivendono i loro prodotti anche negli USA; l'accordo è questo: tu azienda o multinazionale nata negli USA, torni a produrre negli USA, e io in cambio ti agevolo in molti modi; se tu azienda rifiuti, ti colpisco in tutti i modi possibili, e il mercato americano te lo scordi... Risultato: un sacco di aziende e multinazionali stanno tornando velocemente a produrre e investire negli USA.
Sono stato di recente in Iran. Il popolo è forte, ma l'inflazione è altissima. Gli USA possono essere militarmente in crisi, ma nella finanza internazionale dettano legge a tutti. Legarsi alla moneta cinese mi sembra un po' azzardato. Temo che gli USA faranno polpette del commercio cinese. Gli basta bloccare le rotte marine commerciali con le loro flotte. La via della seta è ancora un abbozzo. Non riesco a vedere come contrastare la strategia finanziaria statunitense. Turchia e Iran sono un assaggio di quello che possono fare alla Cina. La vedo dura.
RispondiEliminaParla quello che voleva ritirarsi da Deir Ezzor
EliminaOrazio che strazio! Mi ricordo di te, eri quello che incensava sempre i curdi, che consigliava all'esercito siriano di ritirarsi da Deir ez Zour, e che dipingeva i terroristi come "ribelli per la democrazia" e Assad un "barbaro dittatore". "gli USA faranno polpette del commercio cinese"... Cerrrto come no. Ecco l'ennesimo sogno bagnato di Orazio. Salutiamo tutti Orazio che strazio che è da poco rientrato da una delicata missione in Iran...
EliminaSganciare la moneta locale del dollaro e' la giusta strada per iniziare a essere immuni dai tentacoli della piovra americana.tutto deve essere coniugato con rapporti commerciali sostitutivi con l area asiatica
RispondiEliminaCi sarebbe da scrivere per ore, ma , resta il fatto che il $dollaro non è legato a al gold standard dal 1971.
RispondiEliminaLa Federal Reserv, Corporation privata, stampa carta verde chiamata $dolladolla senza un valore corrispondente in oro.
Ovvero : Ti trovi con dei fogli verdi che valgono meno della carta da culo che compri pagando con questi foglietti di carta.
Idem con patate l'€, carta moneta stampata da una banca privata chiamata BCE.
Si chiama moneta Fiat, e di per se non c'è nulla di male. Come credi che abbiano fatto i Paesi d'Europa devastati a riprendersi abbastanza velocemente? Spesa a deficit. Non certo il tanto decantato 'piano Marshall'. Se sei sovrano nella moneta lo puoi fare, e se lo fai bene e con criterio funziona benissimo per lo sviluppo interno di un Paese. Lo dimostra l'attuale EU con i suoi trattati e l'euro: quando uno Stato perde la propria valuta va in crisi, perché è lo Stato sovrano l'unico che può spendere per il Paese. Il privato non può farlo e nemmeno le banche, perché loro creano debito, lo Stato sovrano invece SPENDE e stop. Come fece il Giappone, Stato sovrano nella moneta all'indomani dello tsunami che colpì vaste aeree del Paese dopo il terremoto dell'undici marzo 2011: la banca centrale nipponica stanziò subito circa 150 miliardi di dollari in yen, e non lo fece attingendo a riserve di valuta, ma semplicemente stampò la quantità corrispettiva in yen. La moneta Fiat non è il male, e se le valute fossero tutte agganciate all'oro i Paesi con riserve auree modeste non avrebbero letteralmente possibilità di sviluppo. L'Italia nel dopoguerra era un Paese devastato e bombardato, con la popolazione semi analfabeta in larga parte, senza riserve valutarie, di oro o altri metalli preziosi, e senza ricchezze di gas o petrolio. Dopo meno di 20 anni eravamo in pieno boom economico, e all'inizio degli anni 90 eravamo considerati come Paese economia industriale leader in Europa, e con un tasso di risparmio privato superiore al Giappone, al primo posto. Di fatto eravamo, dati alla mano, il Paese più ricco del mondo per risparmio procapite medio. Il problema non è la moneta Fiat, il problema è l'euro (così come il Franco FCA emesso e controllato dalla banca centrale francese), la sua struttura, moneta di nessuno Stato, controllata da un istituto non eletto, ma anzi indipendente dalla politica! e che segue politiche apertamente deflazionistiche. Ma questo non significa a priori che le valute Fiat (tutti i Paesi del mondo hanno valute Fiat) siano il demonio. Il fatto che Nixon fece uscire il dollaro dall'aggancio che aveva con l'oro, era dovuto essenzialmente al fatto che Paesi come la Francia presentavano dollari a vagonate e volevano l'oro in cambio, e ciò per gli USA cominciava a non essere più sostenibile; Nixon poi fece un accordo con i sauditi per garantirsi che loro e gli altri membri dell'Opec accettassero solo dollari per il loro petrolio: fu quello il momento dove il dollaro divenne davvero moneta dominante a livello globale, e ciò permise agli USA di finanziare senza limite il loro deficit (e così facendo finanziare budget colossali per la difesa).
EliminaAd esclusione di : "con la popolazione semi analfabeta in larga parte"
EliminaLa rivoluzione Fascista porto la scolarizzazione in ogni angolo di terra italica, ben oltre ogni aspettativa temporale, per il resto concordo in buona parte.
Mah... Io tutta questa alfabetizzazione durante il fascismo non vedo... O meglio, non certo nelle percentuali sbandierarte dal regime fascista, tanto che nel dopoguerra, durante gli albori della televisione, erano comparsi programmi tv per insegnare alle persone a leggere e scrivere. Se il tasso di alfabetizzazione che il regime fascista sostenne di aver raggiunto fosse veritiero, non ci sarebbe certo stato bisogno di organizzare corsi televisivi di lettura e scrittura per la gente.
EliminaLa Cina ha di fatto il debito americana in tasca e Trump lo sa. Se domani i cinesi decidono di vendere i titoli americani non basterebbero tutti gli edifici pubblici i brevetti e le disponibilità statali degli stati uniti per ripagare il debito (e non ci sono solo i cinesi che hanno titoli americani ... ) . E come se non bastasse il dollaro non è più equiparato con l'oro e alla minima scossa cinese il mondo venderebbe titoli americani che non varrebbero più nulla, facendo partire una inflazione spaventosa e devastante.
RispondiEliminaE non dimentichiamo che sono i cinesi che consumano più idrocarburi al mondo quindi possono mandare in bancarotta l'industria petrolifere americana(con il gioco dei prezzi) , che è già sul filo del rasoio da anni perché hanno estratto in perdita pensando di speculare, ma non è andata così.
Tramp lo sa e l'unico motivo perché ha fatto certe manovre di rilancio economico sospetto che le abbia concordate con i cinesi quando è andato in Cina. È vantaggioso per ambo le nazioni, da una parte i cinesi creano un mercato interno e consolidano gli investimenti fatti negli USA (che li frutteranno) e questi ultimi fanno partire la basso manovalanza (tipo l'acciaio ecc) che permetterà di far circolare il reddito (e da lì l'economia si sviluppa).
Arzegan.
La materia finanziaria è la mia materia. Mi sono laureato con il massimo dei voti in tale materia. Poi ho scritto il libro LA CARTA MONETA, ARMA FONDAMENTALE DEL CAPITALISMO. Ha riscosso discreto successo. Tuttavia in pochissimi credono realmente nel potere di signoraggio del dollaro. In sostanza, pochissimi hanno fiducia di poter abbattere questa struttura di potere.
RispondiEliminaE se vai allo scontro, pensando che sarai comunque perdente, perderai la partita.
Sig. Kani, eccezionale il fatto che lei pensi che si' sarà dura, ma può vincere un sistema di potere multipolare, in cui Cina, Russia, Iran, assieme a tante altre nazioni, possano stabilire con le loro valute nazionali le ragioni di cambio dei loro beni e servizi. Senza la mediazione e le tosature, anche mortali, stabilite dalle borse anglosassoni.
Grandi prospettive ed una speranza di vittoria sono oggi qui. Se non ora, quando ?
Federico
Signori, non il rial, ma ciò che vi sta dietro - la seconda riserva di petrolio al mondo - sta per essere legata allo yuan cinese. È questa la novità.
RispondiEliminaMa temo che il demonio non cederà senza lottare.
Ciao Federico, il tuo blog da tempo non vede piu' nuovi articolo, a quando il prossimo?
RispondiEliminaSempre più Paesi vendono titoli di debito americano, sempre più Paesi operano attivamente per sganciarsi o bypassare il dollaro, oppure si mettono d'accordo tra Paesi con accordi bilaterali di swap, per usare le loro valute nazionali nei loro interscambi commerciali. Di questo passo, è chiaro che nel giro di qualche anno, la posizione vantaggiosa del dollaro nei mercati finanziari tanto abusata dagli americani, tenderà a cessare. Ci sono poi Paesi come la Russia, Iran e altri che sanno bene come agire per aggirare queste sanzioni. Il fatto che poi qualcuno pensi veramente che i cinesi vendano di colpo 1,3 triliardi di dollari di titoli di debito americani è pura fantasia. In quel caso i cinesi ne soffrirebbero tanto quanto gli americani. Trump ha cominciato mettere dazi su certe merci o materie prime ben precise, perché sa bene che gli USA ormai stavano diventando una potenza ex industriale, per via di decenni di massicce delocalizzazioni, e per via di accordi commerciali 'globalisti' fortemente a svantaggio degli USA come quelli con il Canada e il Messico. Ad esempio l'Europa adotta dazi su certe merci americane ben più consistenti di quelli americani, come per le automobili sopratutto. Per invertire la tendenza (e così sta avvenendo) Trump ha imposto dazi per proteggere dalla concorrenza estera i produttori interni, e allo stesso tempo sta raggiungendo accordi con le società che hanno delocalizzato e che producono all'estero, ma che poi rivendono i loro prodotti anche negli USA; l'accordo è questo: tu azienda o multinazionale nata negli USA, torni a produrre negli USA, e io in cambio ti agevolo in molti modi; se tu azienda rifiuti, ti colpisco in tutti i modi possibili, e il mercato americano te lo scordi... Risultato: un sacco di aziende e multinazionali stanno tornando velocemente a produrre e investire negli USA.
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