martedì 16 luglio 2013

Ennesimo imbarazzo per Tel Aviv: un altro drone sionazista si "perde" e deve venire distrutto a distanza!

I vantati prodotti dell'industria bellica sionista funzionano soltanto quando vengono impegnati contro bersagli inermi incapaci di reagire come la popolazione civile di Gaza, fatta di donne, vecchi, bambini...come ha già più volte dimostrato Hezbollah, contro avversari in grado di rispondere a tono i 'rambo' di Tel Aviv perdono molta se non tutta la loro burbanza e la stessa cosa, puntualmente, capita anche alle loro macchine da guerra.

Lo ha dimostrato ancora una volta un drone senza pilota 'Hermes 450', inviato da Tel Aviv a spiare il confine con l'Egitto, che a un certo punto ha smesso di rispondere ai comandi impartiti a distanza e ha iniziato a puntare decisamente verso l'Egitto.

Piuttosto che farlo cadere in mano ai militari del Cairo gli operatori sionisti hanno preferito distruggerlo facendo esplodere una carica detonante collocata apposta a bordo della carlinga, sperando che i rottami cadessero per la maggior parte al di qua del confine.


Gli eroici cittadini del Barhein danno l'ultimatum al tiranno Al-Khalifa: "Tra 30 giorni il tuo regime sarà parte del passato!"

Con una costanza, una dedizione, una fede che allargano e riscaldano il cuore i leader del movimento Barheini per la Democrazia, da due anni in lotta con la più retriva, meschina e vigliacca dinastia del Golfo Persico hanno annunciato la loro convinzione che l'obiettivo della cacciata del tiranno Al-Khalifa e dell'instaurazione di una vera ed effettiva Democrazia nell'Isola delle Perle sia quanto mai vicino.

Per raggiungere questo obettivo il Movimento barheini per la Rivoluzione ha dichiarato una mobilitazione straordinaria che toccherà il suo apice a un mese da adesso; secondo le previsioni dei dirigenti il tiranno sunnita di Manama potrebbe abbandonare l'isola tra il 14 e il 15 di agosto.

Nonostante la continua repressione portata avanti coi mezzi più disumani e brutali (truppe straniere, mercenari wahabiti, arresti arbitrari, torture, gas tossici) il popolo del Barhein continua, a 28 mesi dalla prima sollevazione, a scendere in piazza e manifestare: ancora ieri il cinquantacinquenne  Saeed Abdullah Marzouq, di Diraz, é morto soffocato dal gas letale usato contro i manifestanti dagli sgherri del regime.

lunedì 15 luglio 2013

Armate siriane avanzano anche sulla costa serrando sempre più all'angolo i terroristi wahabiti: ucciso un altro capo di Al Nusra!

Una violenta offensiva delle forze armate nazionali siriane contro i qaedisti di Al-Nusra e delle altre formazioni takfire di mercenari stranieri presenti nelle zone costiere del paese é risultata nella rapida avanzata delle formazioni blindate siriane che hanno rapidamente cacciato da alcuni centri abitati i banditi che vi avevano trovato rifugio dopo la loro fuga disperata dalla Provincia di Homs, tornata sotto il più completo controllo governativo dopo le grandi battaglie di Qusayr e Talkalakh.

Fra i nemici caduti si é contato anche il cadavere di 'Abu Amr Abdallah', un irakeno di Fallujah, noto leader di formazioni estremiste colpevoli di stragi e crimini orrendi tanto in Mesopotamia quanto in seguito in Siria. Anche i suoi complici erano tutti stranieri: sauditi, somali, irakeni, libici ed egiziani, a dimostrazione di come la cosiddetta 'insorgenza' non abbia nulla a che fare con una 'ribellione' del popolo ma sia risultato di un complotto imperialista straniero.Insieme al leader terrorista sono state scoperte e distrutte diverse santabarbare, compreso un deposito di razzi e diverse automobili rubate usate per trasportare munizioni, in particolare nei villaggi di 'Al Qasatel', 'Al Bayda' e 'Jab al Ahmar', tutti nella Provincia di Latakia.

L'Esercito libanese blocca un carico di armi ed esplosivo destinato agli estremisti takfiri ancora presenti nel Paese!

Il Comando dell'Esercito libanese ha annunciato che nella giornata di ieri una pattuglia che aveva istituito un posto di blocco nella zona di Arsal é riuscita a bloccare un furgone carico di armi leggere, munizioni, esplosivi, granate e detonatori a distanza, oltre a un certo numero di uniformi e giubbotti antiproiettile.

Una serie di arresti sono stati immediatamente effettuati nei confronti dei responsabili diretti del trasporto del carico e delle persone immadiatamente menzionate da loro come mandanti del cargo; le autorità competenti stanno portando avanti i procedimenti a loro carico e stanno ampliando via via il raggio delle indagii per arrivare in cima al sistema di contrabbando delle armi nel Paese dei Cedri.

Con ogni probabilità le armi erano dirette a gruppi di estremisti sunniti rimasti attivi nel paese dopo i recenti scontri di Saida intorno alla Moschea di Bilal Rabban e la sconfitta dei seguaci di Ahmed Assir, tuttora scomparso e presunto morto.

Allarme ONU: "Oltre duecento morti nell'ultima strage etnica in Sud-Sudan, dove il caos ormai regna sovrano!"

Il coordinatore della missione ONU in Sud-Sudan Tony Lanzer ha dichiarato che almeno duecento persone sono morte nel corso degli ultimi due giorni attorno al centro di Manyabol, nella Provincia di Jonglei, Sud-Sudan, dove nonostante tutti gli sforzi prodotti, ormai da oltre un anno infuriano gli scontri armati tra gruppi etnici differenti (principalmente Murle e Lou Nuer) nella totale impotenza dei ridicoli 'apparati statali' della cleptocrazia di Salva Kiir di mettervi fine o quantomento di stabilire una tregua perdurante.

Chiedendo ai capi delle fazioni in lotta un periodo di armistizio per poter intervenire a favore della popolazione civile Lanzer ha cominciato a organizzare un ponte aereo per l'evacuazione dei feriti più gravi verso la capitale provinciale Bor, dove i medici dell'ONG francese 'Medecins Sans Frontieres' si stanno prodigando a sostenere e integrare le capacità dell'ospedale locale di prestare soccorso ai bisognosi.

domenica 14 luglio 2013

Le speciose accuse di Hariri e soci non fanno che avvicinare sempre più l'Armee Libanaise ad Hezbollah!

Le accuse preposterose e infondate lanciate recentemente da Saad Hariri e dai suoi stolti partigiani filo-sionisti e filo-saouditi/wahabiti riguardo una supposta "premeditazione" degli scontri di Sidone da parte delle forze armate nazionali che, secondo l'insincera narrativa del "14 Marzo" avrebbero attaccato i militanti takfiri di Ahmed Assir su 'ordine' o su istigazione di Hezbollah sono state colpite sotto la linea di galleggiamento e prontamente affondate dal Generale Khawaji e dal Ministro Ghosn che producendo quattro diversi video rinvenuti tra il materiale elettronico della moschea/covo di Bilal Rabban hanno dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio come gli scontri di Saida non solo siano stati iniziati dai militanti takfiri, ma ordinati in prima persona dal rozzo e ignorante 'sceicco' Assir.

Come gli stolti delle tragedie greche, vittime della propria stessa 'Hybris', Hariri e soci stanno inverando con la loro condotta settaria ed estremista la minaccia che pretendevano di denunciare: di fronte al cieco odio delle forze politiche antinazionali che vorrebbero ridurre il Libano nuovamente a una colonia sionista e americana gli alti ufficiali dell'Armee, anche quelli non politicamente schierati, si stanno rendendo conto che l'unico modo di evitare di finire camerieri di Washington e Tel Aviv sia quello di stringere i ranghi con Hezbollah e con le forze politiche che sostengono la Resistenza e i valori di indipendenza e autonomia del Paese dei Cedri.

Il Ministro degli Esteri Irakeno: "Nessun carico di armi sugli aerei iraniani diretti in Siria!" Smentita la fasulla propaganda takfira!

Il Ministro degli Esteri Irakeno Hoshyar Zebari ha dichiarato che il suo Governo, nonostante ripetute e improvvise ispezioni su tutti i generi di velivolo che transitavano sulla rotta Iran-Siria attraversando lo spazio aereo di Bagdad, non é mai in nessuna occasione arrivato a trovare tracce di armi o munizioni mandati dalla Repubblica Islamica a Damasco, smentendo così uno dei caposaldi della propaganda imperialista e takfira che vorrebbe giustificare le proprie smanie interventiste in Siria accusando l'Iran di rifornire di armi il suo alleato arabo.

Zebari ha chiarito che i controlli sono scattati "a macchia di leopardo" su tutti i voli Iran-Siria da settembre 2012 in poi, e hanno riscontrato il trasporto solo di beni commerciali ammessi o, al massimo, di pacchetti di aiuto umanitario come cibo, medicinali e altre provviste. Nell'ottobre 2012 le autorità irakene fecero atterrare con un pretesto un aereo iraniano che non doveva nemmeno fare scalo nel paese e controllarono pure quello, di nuovo senza riuscire a scoprire alcunché di vietato a bordo di esso.

Nell'aprile 2013, persino, arrivarono a controllare OGNI SINGOLO AEREO IN TRANSITO per ben TRE GIORNI consecutivi, di nuovo senza trovare alcun rifornimento di tipo bellico o militare.

"Che fate, me menate?" Il takfiro Qaradawi 'accompagnato' a calci e pugni dai gorilla dell'Emiro sul jet che lo ha esiliato dal Qatar!

Picchiato, legato e caricato con la forza su un aereo come un pacco postale, questa é stata la scena dell'espulsione di Youssef Al Qaradhawi, predicatore estremista di origine egiziana, esiliato dal Qatar per ordine esplicito del nuovo Emiro Tamim che non ha avuto clemenza nonostante lo stretto rapporto che legava il chierico sunnita a suo padre e a suo zio, che lo avevano ospitato, regaliato del passaporto qatariota, permettendogli l'accesso ai microfono di Al-Jazeera a suo piacimento, rifornendolo copiosamente di contante.

L'ospitalità offerta al predicatore wahabita faceva parte dell'aggressiva politica estera di Doha, che voleva, sostenendo le istanze islamiste più estreme, rifornendo i combattenti takfiri prima in Libia e poi in Siria, mediare tra Hamas e Israele sottraendo il primo all'influenza Iraniana, riuscire a superare 'a destra' l'Arabia Saudita come paese arabo più amico degli Usa e di Tel Aviv. Qaradawi adesso si trova in Egitto, in un ospedale per ricevere le cure dovute alle percosse avute al momento dell'espulsione dal Qatar.

Qualche tempo fa rammentavamo ai nostri lettori che a farsi burattini dei vari 'Mangiafuoco' imperialisti si rischia sempre, una volta esaurita la propria utilità, di venire scartati e gettati nel camino ad ardere, quello che vediamo non fa che confermare la nostra posizione.