lunedì 5 gennaio 2015

Marinai greci e romeni pagano con la vita un errore di navigazione; i Libici: "Temevamo attacco-kamikaze!"

Il timore di un 'attacco kamikaze' compiuto con un'intera nave-cisterna lanciata contro installazioni militari ha causato il bombardamento di un vascello greco da parte dei jet governativi libici davanti alle coste di Derna.


Due marittimi, un greco e un romeno, di cui uno di 29 anni, sono rimasti uccisi e altri due feriti; non si conoscono le condizioni dei feriti. La nave colpita é greca ma é registrata in Libia, anche se la divisione del paese tra zone controllate dal Governo in esilio e zone sotto il tallone delle milizie islamiste 'Fajr Libya' ha solo facilitato equivoci e malintesi.

Per un errore di navigazione il tanker "Araevo" si stava avvicinando a un'area off-limits del porto dove stavano venendo scaricate attrezzature militari; la sua destinazione avrebbe dovuto essere una centrale elettrica, che doveva venire rifornita di gasolio.

Anche il tipo di nave ha fatto temere l'attacco-kamikaze: una cisterna galleggiante lanciata contro la banchina poteva esplodere come una bomba al napalm.

Intanto l'aeroporto di Misurata, unico hub aereo dei miliziani islamisti, servito solo dalle linee aeree turche per ordine diretto di Erdogan, grande sponsor degli estremisti, é stato bombardato da altri jet governativi, che però avrebbero mirato alla vicina acciaieria.

La guerra tra Tobruk e Misurata é diventata ormai guerra alle infrastrutture con i due 'eserciti' che  cercano di negare ai rivali l'uso di quel poco di fabbriche, centrali, terminal petroliferi lasciati in eredità dai tempi di Gheddafi, quando la Libia era un paese ricco e ordinato.

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