Il pastore palestinese Mohammad Ibrahim Hammad ha condotto il proprio gregge all'abbeverata vicino al villaggio di Aqraba, a Sud di Nablus, nella Cisgiordania occupata dai Sionisti, senza sapere che poche ore prima un avvelenatore ebreo aveva versato insetticida concentrato nei larghi contenitori lasciati a disposizione dei guardiani di pecore e capre che incrociano nella zona.
Prima che fosse possibile intervenire ben sedici capi di bestiamo sono morti tra atroci sofferenze.
Questo orribile crimine dà la misura etica e morale degli invasori giudei della Palestina; nella cultura araba chi avvelena l'acqua é un criminale peggiore dell'assassino, che almeno rivolge la violenza contro una vittima chiara e determinata, inquinare e avvelenare la fonte primaria di tutta la vita é un reato abominevole nella mentalità palestinese.
Anche questo crimine, come tutti gli altri, verrà punito a tempo debito, e allora non vi saranno geremiadi e grida di 'olocau$to' che terranno.
Il saccheggio della campagna è lo strumento preferito dai sionisti per allargare gli insediamenti!!!! Non dimentichiamo poi il disastro ambientale che hanno causato nel Nagev, costruendo un oleodotto difettoso e senza alcun sistema di monitoraggio!
RispondiEliminaQuanto al mio commento su Greta e Vanessa, confermo riga per riga. Anzi, invocando la sodomia sono stato fin troppo clemente!
Federico