sabato 18 febbraio 2017

Archeologia, Arte, Cultura, Civiltà ecco la Diplomazia con la D maiuscola in cui l'Italia eccelle!

(Questo post é stato pubblicato originariamente come contributo del blog "Voci e Luci dalla Siria")
Questi due busti di epoca tardo-romana erano stati scheggiati e danneggiati dall'ISIS (i mercenari al soldo di Usa, UK, Israele, Arabia Saudita, UAE e Qatar).

Con la cacciata dei terroristi dalle zone che avevano invaso, le competenti autorità siriane per la protezione e la cura del patrimonio storico e artistico nazionale hanno potuto recuperarne resti e frammenti.

Ma l'opera di analisi del danno e di riparazione ha richiesto l'intervento di tecnologia e perizia esterne, che sono state fornite alla Repubblica Araba Siriana dall'Italia.

Queste foto mostrano i reperti, trasferiti in Italia, durante varie fasi del processo ricostruttivo.
Di questo aiuto la Repubblica Araba Siriana sarà sempre riconoscente all'Italia, alla sua esperienza enorme nel mantenimento del più grande patrimonio culturale del mondo.
Ricostruti e risanati, i due busti verranno presto restituiti al Governo siriano, con la speranza che la sua definitiva vittoria sul terrore e i suoi scherani significhi il 'cessato pericolo' per tutte le testimonianze storiche del paese e, magari, del Medio Oriente tutto.

15 commenti:

  1. L'orientamento di molti restauratori e' quello di non operare interventi ricostruttivi.
    Personalmente invece, a fronte di precise e certe documentazioni storiche e fotografiche, ritengo doveroso operare una ricostruzione plastica, un completamento del reperto.
    Lo dobbiamo alle generazioni future che non potrebbero altrimenti godere dell'arte. E lo dobbiamo per ricostruire il patrimonio dei popoli che hanno il diritto di riscattarsi dalla barbarie iconoclasta.
    Federico

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  2. boh,sarà anche come scritto da "Democratici",non me ne intendo! Però sono felice che venga riconosciuto qualche merito alla nostra italietta empre bistrattata!
    Nel Libano fortunatamente le autorità hanno riconosciuto al nostro contingente militare molti meriti dei quali nessuno parla o scrive

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  3. A me sembra una presa per il culo. Prima addestriamo i mercenari che distruggono e saccheggiano il paese siriano e poi ci laviamo la coscienza riparando un paio di statuette.

    Questo guardando al bicchiere mezzo vuoto.

    Se devo essere ottimista - a parte i complimenti dovuti ai restauratori - speriamo che questo riavvicini il nostro paese diplomaticamente a Damasco.

    Forse anche i politici italiani hanno capito che il vento è cambiato?

    Tommaso Baldi

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    1. Caro Baldi,è noto che gli Italiani non hanno addestrato i tafkiri dell'ISIS
      non cerchiamo di fare casini!
      Gli USA di Obama hanno messo in piedi questo casino! Noi abbiamo addestrato curdi e Iracheni contro ISIS, sia ben chiaro!
      Poi non venite a raccontarci che siamo voltagabbana! I palombari che si stanno immergendo a 60 m di profondità per restaurare le paratie della diga di Mossul sono italiani ! Anche se poco distante ci sono quei rompiballe dei tafkiri tenuti a bada dai nostri miitari!

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    2. Caro Anonimo gli italiani non avranno direttamente addestrato l'ISIS ma lo hanno fatto con altre sigle mercenarie. Che poi, come sappiamo, vanno da chi paga di più. Quindi non vedo molta differenza. ONORE ALL'ITALIA!!!

      T.B.

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    3. Vorrei ricordare all'anonimo 18 febbraio 2017, 19:50, che anche dall'Italia partono costantemente carichi di armi italiane destinate al regime saudita, che finisono poi nelle mani di al-qaeda (i sodali dei sauditi in Yemen e altrove), oppure uccidono e distruggono in Yemen, oppure finiscono ai terroristi in Siria e Iraq sempre per mano dei sauditi. Vendiamo armi al maggior sponsor mondiale del terrorismo wahabita/salafita e della relativa ideologia esportata in moltissimi Paesi del mondo sotto forma di "centri culturali", moschee, associazioni, e altre organizzazioni. Magari non avremo addestrato direttamente gruppi del daesh, ma sicuramente il governo italiano li ha aiutati indirettamente vendendo armi al loro maggior sponsor, pur sapendo bene che i sauditi sono il magior sponsor del terrorismo islamista, e che molto probabilmente tali armi sarebbero poi finite in SIira e Iraq (armi e mine antiuomo di produzione italiana sono state trovate in Siria e Iraq, si tratta di fatti provati). E ad ogni modo l'Italia, fin dall'inizio della guerra per procura in Siria contro lo Stato contro Assad e il partito Baath, ha sempre sostenuto la narrativa dei "ribelli siriani moderati", dando la sua parte di appoggio diplomatico in seno alle organizazioni internazionali, ritirando nel marzo 2012 la medaglia di Cavaliere di Gran Croce conferitagli nel marzo del 2010 dall'ex presidente Napolitano durante una visita ufficiale di ben quattro giorni a Damasco. L’11 marzo 2010 Bashar al-Assad ha ricevuto la massima onorificenza italiana, la più prestigiosa, quella di Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone, solitamente riservata ai capi di Stato e conferita per premiare altissime benemerenze. Ma si sa del resto, L'italia ha la memoria corta e "scurdammoce o passato" è un’abitudine più che consolidata a Roma. Certamente ben venga l'aiuto italiano nel campo del restauro di antichità, riconosciuto a livello mondiale, è il minimo dopo l'ennesimo tradimento di cui ci siamo macchiati come Paese, il precedente è stato quello ai danni della Libia.

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  4. Bel post. Si legge anche che cè ne sarà di lavoro per figure qualificate quando sarà finito il disastro. Speriamo presto.
    Tuttavia, condivido quanto scritto da TB. y

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  5. PS. C'è anche l'agroalimentare comunque. y

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  6. Restaurare due statue non compensa certo l'aver sostenuto per anni in tutti i modi quei terroristi che trucidavano siriani e distruggevano opere d'arte.
    Siamo colpevoli di strage e di ipocrisia.

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    1. Non essere responsabili in prima persona non ci esime da pesanti colpe, perchè l'italia fa comunque parte della nato, quella stessa nato che dirige sul campo i terroristi oltre a fornirgli armi e ogni altra forma di assistenza.

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    2. Esatto, ma a quanto pare molti sembrano non esserne consapevoli, cianciando di "bistrattare" ingustamente l'Italia. E comunque E comunque alcuni piccoli meriti, non annullano di certo altre colpe ben più grandi e gravi.

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  7. Una buona idea sarebbe mettere i prigionieri dell'ISIS a ricostruire i monumenti che hanno danneggiato.

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